Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del candidato sindaco del centrosinistra, Carlo Salvemini
“I negozi di vicinato sono il cuore della vita sociale della città, appartengono alla nostra identità, scandiscono la nostra vita quotidiana: dal centro storico alle marine, passando per i quartieri residenziali.Sostenere il piccolo commercio e l’artigianato locale significa promuovere la qualità e la bellezza delle nostre strade e delle nostre piazze, significa garantire maggiore sicurezza ai nostri quartieri. Un quartiere vivo è un quartiere più sicuro.
Lecce è una città nella quale il commercio ha un ruolo importante e i commercianti sono una categoria attiva, pronta e all’occorrenza combattiva, in grado di far sentire la propria presenza nel dibattito pubblico. Nonostante ciò le ultime amministrazioni comunali hanno lavorato fatto scelte che hanno impoverito ulteriormente il tessuto commerciale cittadino, già provato dal calo dei consumi provocato dalla crisi economica.
Alcuni dati:
– tra il 2005 e il 2015 a Lecce hanno aperto supermercati o ipermercati per oltre 37mila metri quadrati di superficie, 12mila metri quadrati più di quanto lo stesso Comune aveva previsto nell’ambito del piano di programmazione approvato nel 2005. Nel Pug in discussione a Palazzo Carafa fino a pochi giorni fa, sono previsti nuovi ipermercati anche nelle marine.
– tra il 2008 e il 2016, si è verificato calo del 12% degli esercizi commerciali diffuso in tutti i quartieri della città, e del 16,7% nel centro storico.
I mercati cittadini come Settelacquare, S. Rosa, il mercato delle Poste, quello di Porta Rudiae e il bisettimanale di Via Bari sono l’emblema del fallimento politico in questo settore: trattati più come problemi che come opportunità, sono stati penalizzati dalla crescita degli ipermercati e non valorizzati per l’apporto che potrebbero dare alla vita sociale della città.
È ora di cambiare.
Più forza al piccolo commercio, stop a nuovi ipermercati.
Per contrastare la crisi del piccolo commercio serve una strategia integrata che agisca sul nuovo PUG, una politica – localizzata nei quartieri dove serve – di agevolazioni fiscali e calmieramento dei prezzi di affitto, una strategia di promozione del commercio e dell’artigianato, che veda saldamente unite e coordinate Amministrazione e associazioni di categoria.
Il Documento Strategico del Commercio è l’atto amministrativo che consente di fare le migliori scelte, analizzando e mettendo a fuoco l’offerta esistente, per lavorare in modo coordinato con le associazioni di categoria, facendo squadra. A maggio del 2016 il Consiglio comunale ha approvato una mozione di Lecce Città Pubblica, deliberando l’urgenza di dotarsene. Quell’impegno è rimasto lettera morta, ma sarà onorato in tempi brevi dalla mia giunta.
Sulla base del Documento strategico del commercio, nel nuovo Piano Urbanistico Generale faremo una riflessione accurata sulle diverse parti di città in desertificazione commerciale, sulle destinazioni d’uso degli immobili e la tutela delle vocazioni commerciali cittadine. Daremo attuazione, nel centro storico, alle recenti norme nazionali, (Dgls 222/2016 e 125/2015), che consentono ai Comuni di prevedere azioni concrete per valorizzare l’identità locale, individuando ambiti, dove tutelare la coerenza tra offerta merceologica e spazi di pregio storico da proteggere dal commercio ambulante che limita la fruizione e percezione dei luoghi.
Rilanciare i mercati rionali e la Galleria Mazzini
Bisogna intervenire con un progetto urbano sistemico di rivitalizzazione che, coinvolgendo i commercianti, rilanci tutti i mercati cittadini per farli diventare veri e propri attrattori urbani, anche per i turisti. Dobbiamo ammodernare gli spazi, renderli più accoglienti e decorosi, migliorando le loro dotazioni tecnologiche e consentire anche, dove possibile, che alla vendita dei prodotti della filiera agroalimentare, si associ anche la ristorazione, come avviene in tante città d’Italia e d’Europa.
Nella zona del mercato Settelacquare provvederemo a una radicale modifica urbanistica dell’area, dismettendo gli attuali box in drammatico degrado e ripensando l’area commerciale integrandola con l’attuale mercato coperto, da riqualificare insieme al Multietnico. La orribile distesa d’asfalto che caratterizza l’area diventerà uno spazio verde attrezzato con servizi, alberature e percorsi ciclopedonali, che rendano questa zona attraente e piacevole da frequentare, a partire dai residenti del quartiere. Solo dopo questa riqualificazione, che renderà attrattiva e piacevole la zona, possiamo pensare di proporre ai commercianti di Piazza Libertini un trasferimento che completi questo grande investimento su quello che diventerà un importante polo commerciale della città.
Nel frattempo, al mercato di Piazza Libertini, l’amministrazione comunale si farà carico di sostenere i commercianti, per sostituire le attuali pagodine con strutture leggere e amovibili per valorizzare la zona come mercato di giorno e come zona libera di passeggio il pomeriggio e la sera. Con uno sforzo congiunto tra Comune e commercianti possiamo tutelare il doppio interesse della città di garantire la visibilità e la godibilità del Castello e di tutelare gli sforzi di chi lavora.
Il mercato di Porta Rudiae va messo in sicurezza e dotato di un servizio di vigilanza. Questo mercato, insieme a Settelacquare, sarà oggetto di una riqualificazione che consentirà ai clienti non solo di fare la spesa ma anche di consumare cibo a km zero in un’area apposita.
Il mercato bisettimanale di Via Bari sarà oggetto di un ripensamento per migliorarne la raggiungibilità e l’accessibilità.
La Galleria commerciale Mazzini deve trovare un rapporto più forte e diretto con la Piazza diventando un tutt’uno con essa. L’impegno che prendo è farne oggetto di rigenerazione e valorizzazione commerciale, perché diventi uno spazio a servizio della città, percepito come un valore aggiunto dai residenti del quartiere”.
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