Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del candidato sindaco di Lecce del centrodestra Mauro Giliberti
Una politica fallimentare quella della Regione di Vendola e di Emiliano in tema di rifiuti. Scelte che ora rischiano di mandare al collasso tutti i Comuni pugliesi tra cui Lecce, con conseguenze ambientali ed economiche disastrose. I contratti capestro firmati nel 2006 per il trattamento dei rifiuti, sia per la biostabilizzazione, sia per la produzione di C.D.R. hanno, in pratica, affidato il monopolio al gruppo COGEAM controllato per il 51% dal colosso Marcegaglia, lasciando ai Comuni l’onere del pagamento di tariffe incontrollabili che ricadono pesantemente sulle tasche dei cittadini. Secondo l’interpretazione data, infatti, dal TAR di Lecce e poi confermata dal Consiglio di Stato, i costi del trattamento dei rifiuti si sono quasi raddoppiati nel giro di un quinquennio, passando per esempio a Lecce, per il solo impianto di C.D.R., da 72 a 112 euro a tonnellata, costi a cui bisogna aggiungere l’IVA. Un danno enorme amplificato dalla gestione Emiliano che, con l’abolizione degli A.T.O., ha di fatto attribuito ogni potere decisionale unicamente ad una agenzia regionale, privando i Comuni di ogni possibilità di controllo e di intervento. Una questione, quella di Lecce, “bollente”, come definita da Massimiliano Scagliarini nel suo articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno. Cosa ne pensa Salvemini? E come si pone di fronte a questa debacle che sta mettendo in ginocchio i Comuni e in seria difficoltà i cittadini a cui spetta il pagamento di una TARI sempre più gravosa? E cosa ne pensa il candidato dell’Udc, quindi sostenuto da un pezzo del Governo regionale?
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