Di seguito il commento, pubblicato su Facebook, di Cristian (Karim) Benvenuto, presidente regionale del Dipartimento Politiche Dell’Immigrazione e dell’Integrazione Fdi–An, alla lettera aperta del prof. Luigi Melica al candidato sindaco del centrodestra Mauro Giliberti:
“Gentile Prof. Melica,
sono Cristian Benvenuto, un ragazzo cresciuto nelle periferie della 167 B, ed assieme alla comunità cittadina del mio quartiere voglio con la presente ringraziare Paolo Perrone e Mauro Giliberti che oggi sono venuti da noi, tra noi, nelle nostre case, per ascoltare e capire i nostri problemi e le nostre sofferenze quotidiane. Li ringraziamo di cuore per la loro umanità e per essere stati presenti. Paolo è stato accolto con estremo rispetto e massima considerazione, e Mauro oramai è uno di noi. La comunità rispetta chi, come Paolo e Mauro, si impegna in prima persona per dare sostegno e ascolto ai cittadini recandosi nei quartieri, entrando nelle case, dialogando direttamente con le famiglie.
Mi chiedo se lei, Prof. Melica, che non conosciamo in questo quartiere, abbia idea di dove si trovino Piazzale Bologna e Via Siracusa, e di quante famiglie vi abitino. Non abbiamo mai avuto occasione di vederLa venire qui tra noi, la gente non sa chi Lei sia. Eppure, attacca persone che invece da noi sono venute e che abbiamo potuto accogliere, attacca persone che hanno deciso di riconoscere la nostra realtà e vederla con i loro occhi, ascoltarci, quando finora non si era mai visto nessuno.
Se non ricordo male, un suo assessore Udc salentino nel 2015 aveva annunciato che era stata trovata una soluzione definitiva al problema e che quindi il nostro disagio sarebbe finito. Invece no, siamo nel 2017 e il problema permane e si aggrava. Bisognerebbe avere l’umiltà di riconoscere i propri errori e di scusarsi, invece di adottare l’inefficace tecnica della negazione e dell’accusa.
La inviterei a essere propositivo e non critico senza ragione fondata. Quindi a non esprimere giudizi senza aver appurato la situazione e, soprattutto, a non attaccare persone che, differente da quanto fa Lei, invece ci mettono la faccia venendo in prima persona”.
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