Un gol può aver cambiato il destino del Lecce in questo campionato. Al minuto novantasei della gara interna con l’Alessandria, Massimo Coda ha spedito in rete in mischia la sfera che ha decretato il primo successo dei giallorossi in questo torneo di B. Se fosse arrivato un nuovo passo falso in campionato, probabilmente la squadra di Baroni sarebbe potuta cadere in un’apatia tale da compromettere le successive gare. Ed invece sono arrivati ben nove punti che hanno fatto scalare il Lecce sino alla zona play-off.
Adesso per Coda e compagni c’è la “prova del nove” contro il favorito della vigilia, quel Monza di Berlusconi che ha iniziato non bene la stagione. E proprio per il numero nove giallorosso è tempo di conferme con il modulo voluto quest’anno dal duo Corvino-Baroni. Proprio sulla nuova tipologia di attaccare si espresso Coda all’inizio della conferenza stampa di metà settimana. «Con il 4-3-3 devo fare da raccordo alla squadra. Non posso negare che ci sia maggiore dispendio di energie. Se preferisco il 4-2-3-1? Dipende dalle partite, per me è indifferente comunque, soprattutto se sto bene. Baroni sia con l’Alessandria sia a Cittadella ha capito a gara in corso che era meglio cambiare modulo e per fare grandi cose è fondamentale avere più schemi.»
Contro il Monza, il tecnico dovrebbe iniziare la sfida con il collaudato 4-3-3. Massimo Coda avrebbe potuto giocare questa partita con la maglia dei brianzoli, poi invece ha scelto Lecce e per lui i giallorossi non partono affatto sfavoriti nel match. «Nell’estate del 2020 ci fu solo un approccio con il Monza, poi non si fece nulla. Quando giochi contro una squadra come la loro, è normale che ci possa essere un po’ di timore reverenziale, quello visto lo scorso anno, ma la Serie A non la abbiamo persa contro i brianzoli. Loro, anche questa stagione, hanno ottime individualità e dovremo cercare di limitarle, ma siamo al loro livello. Proveremo a fare una partita da Lecce, anche grazie all’aiuto dei nostri tifosi.»
Coda parla da leader di una squadra che sente sua, anche se il contratto con il Lecce scade il prossimo giugno. Per l’attaccante, però, non è questa la sua priorità. «Non penso al rinnovo in questo momento. La mia priorità è quella di allenarmi bene e di essere decisivo. A tempo debito troverò con la società un accordo, anche perché i rapporti sono ottimi. Sono felice per il bottino di gol sin qui raggiunto, anche se non ho segnato nelle partite dove la squadra si è espressa meglio e, infatti, avrei potuto fare più gol.»
Se lo scorso anno era soprattutto lui ad essere il terminale offensivo, questa stagione i gol possono arrivare anche dagli attaccanti esterni. Per Coda è stato fondamentale che la squadra si sia sbloccata mentalmente nella sfida contro l’Alessandria così da giocare più tranquilla per fare tanti gol. «Il nostro parco attaccanti è ottimo, abbiamo esterni che creano superiorità e pericolosità. Io mi sto trovando bene. La squadra è stata rivoluzionata e quindi ha avuto bisogno di più tempo per ingranare. Quando poi non si vince subito, si gioco con quell’ossessione di doversi sbloccare e ciò ha creato problemi anche contro una squadra come quella piemontese. Già a Crotone eravamo più liberi mentalmente e sbarazzini.»
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