È stato deciso di modificare la scala delle etichette energetiche, con lo scopo di andare incontro ai consumatori, in modo tale da garantire una più chiara leggibilità degli apparecchi elettronici. L’ingresso delle nuove etichette era già stato previsto per marzo, ma da settembre si partirà anche con le lampadine e gli elettrodomestici.
Cos’è cambiato dal primo settembre con le nuove etichette
Come anticipato, la classificazione da oggi sarà più semplice e più facile da leggere. Da marzo è stato abbandonato il vecchio sistema, per così passare a quello a sette classi, da G (la peggiore) ad A (la migliore). Inizialmente era previsto che questa tipologia di assegnazione riguardasse solamente lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, congelatori o display elettronici, ma da settembre riguarderà anche le sorgenti luminose.
Sulle lampadine, però, c’è una questione da sottolineare: la loro classificazione attualmente non prevede nessun dispositivo nelle classi migliori (A, B e C). Il motivo è semplice da spiegare: con questa scelta si desidera incentivare i produttori a trovare nuove soluzioni sempre più tecnologiche e sempre più rispettose dell’ambiente. Non a caso, ad oggi sul mercato non è possibile reperire lampadine con una classe energetica superiore alla D. Questo discorso non riguarda ovviamente gli elettrodomestici, dato che in questo settore si possono già trovare diversi apparecchi concepiti per minimizzare gli sprechi elettrici e idrici, con il massimo della classe.
Le classificazioni energetiche e il risparmio sulla bolletta
L’assegnazione di una lettera che identifica la classe energetica avviene sulla base di diversi elementi. Tra questi, uno dei più importanti – se non il più importante in assoluto – è l’impatto ambientale che ha l’elettrodomestico in termini di consumi energetici. Un prodotto, quindi, più avrà una classificazione alta e meno danneggerà il nostro pianeta.
Si tratta di un’accortezza da prendere se si vuole consumare consapevolmente ed essere più ecologici. A questo proposito, per ridurre ancora di più il proprio impatto ambientale, si può scegliere un servizio di green energy certificato come Engie, che propone delle tariffe di energia elettrica che sfruttano solamente fonti rinnovabili, così da abbattere le emissioni di CO2. Per risparmiare energia, però, ci sono anche delle accortezze che si possono tenere in considerazione senza doversi affidare esclusivamente alle etichette degli elettrodomestici. Per prima cosa, non basta acquistare un prodotto di classe A, ma bisogna anche usarlo correttamente. Per fare un esempio concreto, è meglio sfruttare lavatrici e lavastoviglie a pieno carico e impostando i programmi ECO. Inoltre, è sempre il caso di fare un’attenta manutenzione di questi elettrodomestici, per mantenerli efficienti al 100% e per impedire che possano consumare più risorse.
C’è un altro suggerimento, poi, che tutti dovrebbero seguire, e che stavolta riguarda lo stand by: si tratta infatti di uno stato di “spegnimento apparente”, che consuma comunque energia inutilmente. Di conseguenza, conviene sempre staccare i dispositivi elettronici dalle prese elettriche, così da poter risparmiare ulteriore energia. In secondo luogo, si consiglia di fare molta attenzione ai consumi dei climatizzatori, evitando di impostare una temperatura con uno scarto superiore ai 4 o 5 gradi rispetto agli ambienti esterni, e usandolo in modalità di deumidificazione (dry).
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