LECCE – Nel corso della notte gli agenti della Squadra Mobile di Lecce hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti pregiudicati della provincia di Bari e Brindisi che dovranno rispondere, a vario titolo, in concorso tra loro, dei gravi delitti di associazione a delinquere, furto aggravato nonché interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche (quest’ultima fattispecie connessa al fraudolento utilizzo dell’apparecchio Jammer).
I provvedimenti restrittivi sono stati notificati ad Alessandro Carbonara, 49 anni, pregiudicato, di Castellana Grotte (Bari), Rocco Lattarulo, 50 anni, pregiudicato, di Valenzano (Bari), Tommaso Carbonara, 49 anni, pregiudicato residente a Valenzano (Bari) e Giuseppe Quaranta, di 54 anni, pregiudicato, residente a Fasano (Brindisi)
L’indagine ha preso le mosse da una lunga serie di furti di autovetture di alta gamma messi a segno a Lecce e in alcune località balneari della costa ionica a partire già dal maggio 2018. Già nella notte del 24 giugno 2018, a parziale conclusione di un’articolata attività investigativa, dopo uno spettacolare inseguimento, gli uomini della Sezione Antirapina, da tempo sulle tracce della banda, arrestarono Alessandro Coluccia, Tommaso Carbonara e Rocco Lattarulo. In particolare, quella notte, sulla tangenziale ovest di Lecce, una pattuglia degli investigatori impegnata in un mirato servizio, intercettò una Ford KA di colore grigio, autovettura abitualmente utilizzata dalla banda. L’auto sulla quale viaggiavano i tre pregiudicati baresi, imboccò la strada statale 101 in direzione di Gallipoli; a quel punto gli agenti della Squadra Mobile iniziarono allora il pedinamento allertando altre pattuglie. L’auto si diresse verso sud e, costantemente seguita dalle auto civetta, iniziò una sorta di perlustrazione delle località marine a sud di Gallipoli.
In particolare, dopo aver attraversato la marina di Mancaversa ed essere arrivati a Torre San Giovanni, i malviventi hanno adocchiato una Land Rover “evoque” di colore nero. Intorno alle quattro passarono all’azione e, dopo aver infranto il finestrino della portiera anteriore destra e inibito il sistema d’allarme, due di loro si introdussero nella Land Rover prima di darsi ad una precipitosa fuga. A quel pnto scattò un lungo inseguimento durante il quale il guidatore del grosso SUV, Rocco Lattarulo, tentò di speronare più volte le auto della Polizia mentre il passeggero, Alessandro Colucci, lanciava oggetti dal finestrino per tentare di fermare gli inseguitori. I poliziotti durante il pericoloso inseguimento per le marine e i paesi limitrofi esplosero anche due colpi di pistola a scopo intimidatorio ed uno sulla ruota posteriore destra che venne perforata. Nonostante questo – grazie alle grosse dimensioni dell’auto – i malviventi forzarono diversi posti di blocco. La corsa dell’auto inseguita si fermò nei pressi del depuratore di Felline, frazione di Alliste, dove i due malviventi abbandonarono il mezzo e riuscirono momentaneamente a dileguarsi nelle campagne, favoriti anche dal buio. Sull’auto i fuggitivi lasciarono anche un dispositivo per inibire i rilevatori GPS (Jammer) e quindi precludere ogni possibilità di rintracciare l’autovettura. Le ricerche dei due uomini continuarono incessanti nella zona in cui erano riusciti a dileguarsi e alle 9 del mattino i due vennero individuati sulla scogliera in località Capilungo, marina di Alliste e tratti in arresto, stessa sorte già toccata poco prima al loro complice Tommaso Carbonara. In quell’occasione gli agenti sequestrarono un dispositivo elettronico per la manomissione delle centraline delle autovetture utilizzato per neutralizzare ogni dispositivo di allarme nonché per consentire, attraverso il sapiente collegamento al veicolo, di avviarlo e metterlo in marcia. E’ quindi partito un certosino lavoro di ricostruzione di tutti i movimenti del gruppo in provincia in relazione ai vari furti di autovetture di pregio commessi nei mesi precedenti su questo territorio. In seguito ad una lunga, certosina e capillare attività investigativa – supportata anche da una puntuale analisi del traffico telefonico e dalla visione di decine di telecamere di sorveglianza con successiva estrapolazione delle immagini di interesse – la Polizia ha addebitato al gruppo criminale 11 analoghi episodi criminali, tutti consumati in provincia nei mesi di maggio e giugno 2018. In particolare le attività hanno permesso di addebitare ai quattro uomini responsabilità penali in ordine a furti di autovetture di alta gamma, consumati nei comuni di Maglie, Lecce, Leverano, Sannicola, Ugento, Torre San Giovanni-marina di Ugento, Soleto, Porto Cesareo e Galatone. Le investigazione, condotte hanno altresì permesso di accertare che dopo i furti le varie autovetture venivano portate nella zona del cerignolano dove venivano smontate per poi rivenderne i vari pezzi di ricambio.
La scorsa notte gli agenti della Questura hanno dato esecuzione alle quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, eseguite in collaborazione con le Squadre Mobili di Bari e Brindisi.
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