LECCE- “Liberiamo i treni!” E’ partita venerdì 30 novembre dalla stazione di Lecce l’iniziativa di Andare Oltre – Italia, che si pone l’obiettivo di dotare le stazioni e le zone adiacenti di sistemi e livelli di sicurezza pari a quelli degli aeroporti.
Ma non solo: il movimento si mette in moto anche per sostenere gli urgenti bisogni dei pendolari salentini, vessati dalle nuove decisioni di Trenitalia. La società, infatti, non ha tenuto conto in maniera adeguata delle legittime esigenze di studenti e lavoratori che si spostano in treno per raggiungere il capoluogo ed altre zone della Puglia.
Molti tra questi, infatti, sono costretti a estendere il proprio abbonamento alla cosiddetta “Alta Velocità” ma, nei fatti, si trovano a fare i conti con una situazione in cui non cambiano treni o orari di percorrenza ma solo i prezzi, con aumenti mensili che in alcuni casi superano il 30%.
Tra Bari e Lecce, ad esempio, dalle 17:30 alle 19:35 c’è un unico treno veloce, il Frecciargento delle 19:05 e per poterlo prendere i pendolari sono costretti ad acquistare gli abbonamenti Alta Velocità.
“Non è un buon modo per “accorciare la Puglia” – spiega il coordinatore provinciale di Andare Oltre per la provincia di Lecce, Massimo Fragola – in quanto così si creano disagi e danni economici per chi usa il treno regolarmente. Occorre migliorare e al più presto i servizi a favore dei pendolari, perché si tratta di lavoratori e studenti che non possono pagare sulla propria pelle le scelte aziendali. Il nostro – aggiunge – è un movimento ultrapolitico, che parte dai bisogni reali delle persone e dalle attività sociali sul territorio, quindi non faremo mancare il nostro sostegno”.
I temi delle infrastrutture e della mobilità sono particolarmente sentiti da Andare Oltre, che ritiene strategici tanto i collegamenti ferroviari quanto le infrastrutture stradali e i sistemi di mobilità sostenibile.
“Con l’iniziativa “Liberiamo i treni” – aggiunge Pippi Mellone, leader del movimento – vogliamo che le stazioni ferroviarie siano il biglietto di benvenuto delle città per viaggiatori e turisti. Oggi non è così, perché c’è un difetto di programmazione e attenzione e perché i vecchi governi hanno trascurato i temi della sicurezza. Per questo chiediamo di imporre un sistema di controlli simile a quello in uso per gli aeroporti, con zone accessibili esclusivamente con biglietto, percorsi di sicurezza, accesso controllato dei veicoli. Non si capisce per quale ragione occorra tollerare malintenzionati e parcheggiatori abusivi (alcuni particolarmente aggressivi) attorno alle stazioni. Occorre dire basta! Occorre un pugno duro: bisogna applicare lo stesso sistema di controlli usato per gli aeroporti alle stazioni ferroviarie, senza trascurare la solidarietà sociale: non è degno di un paese civile che la stazione funga anche da dormitorio. Chi consente queste porcherie dal calduccio di casa propria e si ammanta di carità pelosa non è migliore degli altri ma è solo un gelido menefreghista. Noi, invece, vogliamo un sistema di minialloggi-rifugio che accolga i senzatetto”.
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