Nuovo giro di presentazioni per il Lecce. Quest’oggi è stato il turno del difensore centrale Fabio Lucioni, prelevato dal Benevento, e del portiere Marco Bleve, tornato a Lecce dopo una stagione in prestito a Terni. Ha fatto gli onori di casa, Mauro Meluso che ha così presentato il nuovo centrale giallorosso, uno dei gioielli fatti arrivare in questa finestra di mercato dal bravo direttore sportivo. «Fabio Lucioni è un giocatore che avevamo già cercato lo scorso anno perché è un calciatore di assoluta affidabilità. La trattativa è stata rapida e bisogna ringraziare Romualdo Corvino per l’esito così veloce».
Lucioni è apparso felicissimo dell’inizio di questa nuova avventura. «Ho scelto Lecce per la tradizione di questo club e per i progetti ambiziosi della dirigenza. Non voglio soffermarmi sui motivi per i quali è finito il mio rapporto con il Benevento, ma adesso voglio dare tutto per questa nuova maglia».
Lucioni dovrà attendere ancora due mesi e mezzo prima di poter scendere in campo con i suoi nuovi compagni per la nota squalifica di doping ricevuta lo scorso febbraio. «La voglia di riscatto è tanta e scalpito per poter dare una mano ai miei nuovi compagni di squadra. Mi ero sentito con il direttore Meluso quando cercava consigli su Falco e sono felice di averlo di nuovo in squadra. Lui è un giocatore che da solo può farti vincere un match e i ricordi sono ottimi visto che abbiamo vinto un campionato di B insieme».
Se, per Lucioni, Lecce è una nuova tappa di una lunga carriera, per Marco Bleve tornare alla casa madre è motivo di orgoglio soprattutto perché adesso il club è in B. «Sono uscito dal vivaio giallorosso e per me è un onore difendere i pali della mia città. A Terni sono stato sfortunato perché dopo un inizio da titolare, un brutto infortunio mi ha costretto 3 mesi fuori perdendo di conseguenza il posto».
Sul nuovo compagno Vigorito, Bleve è felice di contendere i pali giallorossi al neoarrivato. «Vigorito è un ottimo elemento e ci siamo subito trovati bene ieri al primo allenamento insieme. Le scelte le fa il mister, io mi farò trovare pronto all’occorrenza e spero di ritagliarmi i miei spazi».
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