Se n’è andato così. In punta di piedi. Senza fare rumore. In maniera discreta. Come a non voler disturbare nessuno. Ha preferito essere protetto dalla sua splendida famiglia. Uno scudo per evitare, forse, di non addolorare i suoi amici e tutti quanti gli volevano bene. Eravamo in tanti a volergli bene.
Se l’è portato via una maledetta malattia in un giorno sferzato dal vento. È volato in cielo come una libellula capace di svolazzare sopra le teste di tutti, incurante delle brutture e delle nefandezze di un mondo ingiusto. Perché lui era così. Un puro. Un buono. Con un sorriso largo e autentico. Ecco perché era facile volergli bene. Chiunque abbia avuto la fortuna di incrociarlo sulla sua strada ne è consapevole.
Juri è stato un padre, un fratello maggiore, uno zio per migliaia di bambini e ragazzini (ma anche per i più grandicelli come noi, inguaribili romantici) che si alternavano nel suo negozio di fumetti, L’Angolo del Fumetto, a due passi da piazza Mazzini, a Lecce. Un punto di riferimento irrinunciabile per gli appassionati, rimasti orfani ora – come tutti noi – di un uomo eccezionale.
Sorrisi regalati anche a quanti frequentano ogni giorno la “nave” Oltrecorpo, la scuola di arti marziali dove lo sport va a braccetto con l’umanità. Ciao Juri, manchi già. Manchi troppo.
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