MELPIGNANO – Torna l’appuntamento più atteso dell’estate salentina: La Notte della Taranta a Melpignano, il noto Concertone che da anni celebra la pizzica e la cultura popolare salentina, quest’anno diretto da Shablo.
Tema dell’edizione 2024: generazione taranta, tutti i giovani che hanno conosciuto la Taranta attraverso il rito collettivo nato nella Grecìa salentina nel 1998.
Sul palco della Notte della Taranta saliranno grandi nomi del panorama musicale italiano e internazionale che interpreteranno i canti d’amore, di protesta e di lavoro rivisitati in chiave contemporanea dagli arrangiamenti urban di Shablo ed eseguiti dall’Orchestra Popolare diretta dal maestro Riccardo Zangirolami.
Questa la line-up: ANGELINA MANGO, GEOLIER, GAIA, STE, LUCA FARAONE.
Il Concertone sarà trasmesso in diretta da RAI 3 e in simulcast da RADIO 2 RAI e sarà condotto da EMA STOKHOLMA.
Il Concertone di Melpignano è un progetto culturale della Fondazione La Notte della Taranta sostenuto dalla Regione Puglia e Pugliapromozione in collaborazione con Unione dei Comuni della Grecìa salentina e Istituto Diego Carpitella.
Tre ore di incessante ritmo con 30 brani della tradizione in un vero e proprio viaggio dalla tarantella del Gargano alla pizzica del Salento. Il Concertone sarà aperto da una potente Pizzica di Aradeo che nei suoi versi contiene il viaggio del tamburello: “lu tamburrieddhu miu vinne de Roma me l’ha cattatu na napulitana me dice cu lu cantu e cu lu sonu ca quando vene iddra lu pagamu” (il tamburello mio viene da Roma, lo ha portato una napoletana, mi dice di cantare e suonare che quando verrà lui lo pagheremo). Immancabili le hit più amate dal pubblico: Acqua de la funtana, Pizzicarella, Lu rusciu de lu mare, Aria caddhipulina. Grande spazio alle lingue minoritarie, grico con i testi Klama, Pizzica di Cosimino e Calinitta e in arbëreshë Ec Ec, Lule Lule e per la prima volta eseguita sul palco della Taranta Manushaqe.
Un percorso di ricerca cominciato con l’ascolto delle registrazioni sul campo di Alan Lomax, Ernesto De Martino e Diego Carpitella e proseguito in cinque sessioni di prove dove il maestro Shablo ha scelto quali brani presentare nell’edizione 2024. Tra le scelte il brano Malachianta che Shablo ha mescolato con le sonorità argentine del tango, in omaggio alla terra che ha accolto la sua famiglia di emigranti italiani. 12 le coreografie costruite da Laccio con “la contaminazione di linguaggi tra il contemporaneo e la pizzica che in alcune di queste performance sarà pura e tradizionale. Abbiamo cercato di creare energie diverse ed originali, e su Malachianta la contaminazione è emozionante”.
L’apertura del Concertone sarà affidata ad una corale su Pizzica di Aradeo e per la prima volta eseguita sul palco di Melpignano la tradizionale Tarantella di Sannicandro con Giancarlo Paglialunga. Spazio ad un’inedita Manushaqe in arbëreshë interpretata da Salvatore Galeanda. Segue una travolgente Pizzica di Copertino affidata alle voci femminili dell’Orchestra Popolare tutte le donne. Su Pizzica di San Marzano di San Giuseppe interpretata da Enza Pagliara il direttore d’Orchestra Riccardo Zangirolami ha spiegato di aver scoperto con enorme stupore che la suite numero 2 di Sergej Vasil’evic Rachmaninov è ispirata proprio al brano popolare. La prima ospite in scaletta sul palco di Melpignano sarà Angelina Mango che interpreterà Su Picculina in perfetto dialetto salentino e al pubblico regalerà una versione tutta nuova del celebre brano La Noia firmato da due ex maestri concertatori Dardust e Madame. Una travolgente Pizzica di San Vito eseguita da tutte le voci della Taranta apre la sequenza di brani hit nella storia del Concertone: Lu Ruciu de lu mare con Antonio Amato, Pizzica di Villa Castelli con Alessandra Caiulo, Pizzica degli Ucci con le tre voci maschili dell’Orchestra Galeanda, Amato e Paglialunga, la ballatissima Pizzicarella con Stefania Morciano, Acqua de la Funtana con Consuelo Alfieri. Il secondo ospite ad abbracciare il pubblico di Melpignano sarà Geolier con la versione pizzicata di I pì me, tu p’ te e un medley con Shablo di Grazia/M Manc. Si prosegue con il canto in grico Klama cantato da Alessandra Caiulo. Viaggio tra il tango argentino, omaggio di Shablo alla sua terra d’origine, e il Salento è Malachianta. Sarà la potente Pizzica di Taranto interpretata da Salvatore Galeanda ad aprire la terza parte del Concertone che ospiterà Gaia impegnata in una performance ballata su Mena Mena Mò e a seguire la sua hit Chega in lingua portoghese. Antonio Amato torna ad infiammare la piazza con l’attesissima Aria Caddhipulina che da il benvenuto alla quarta ospite della serata STE: con la sua potente voce intonerà Tammurriata Nera per introdurre il nuovo brano uscito oggi Lose Control. Il secondo brano in arbereshe è Lule Lule interpretata da Enza Pagliara che renderà poi omaggio a Giovanna Marini. Si prosegue verso il finale con Mamma la rondinella cantata da Cosuelo Alfieri, Pizzica di Cosimino con Giancarlo Pagliualunga, Ec Ec terzo brano in arbereshe con Stefania Morciano. Gemme preziose quelle che il chitarrista e autore Luca Faraone regalerà ai brani Taranta di Lizzano e Fuecu. Chiuderà come da tradizione il Concertone di Melpignano, l’inno di saluto partecipato dal pubblico Calinitta-Buona Notte.
Ad aprire la conferenza stampa di presentazione del Concertone 2024, il presidente della Fondazione La Notte della Taranta Massimo Bray: “Questa manifestazione è un bene culturale e quando parlo di bene culturale, faccio riferimento all’art. 9 della Costituzione che ci dice come dobbiamo confrontarci con i beni culturali: tutelandoli, valorizzandoli ed esaltandone il loro enorme valore identitario. E’ questo il senso di appartenenza. La cultura ha un valore che arriva dappertutto e noi vorremmo un laboratorio tutto l’anno per tutelare questa tradizione e darle una prospettiva futura”. Un Concertone che promette il maestro concertatore Shablo sarà formidabile: “Non vedo l’ora di farvi sentire quello che abbiamo fatto, sarà fondamentale divertirsi in quella piazza. In questa Taranta n. 27 ci sarà molto di me, dalle origine latino americane, alle esperienze musicali maturate nel corso della mia vita professionale. Ci sarà una commistione tra culture. La cultura non è qualcosa di intangibile, di aulico, la cultura acquisisce molto dalla vita di tutti i giorni, dalle esperienze della gente. E l’arte è la massima espressione della cultura. Un concerto di tre ore come accade qui in Salento è un’esperienza straordinariamente inedita, accade al massimo solo nell’opera, non in un concerto pop. È un rito collettivo”. La scenografia del Concertone si arricchirà delle opere di Emilio Isgrò che in collegamento dalla Sicilia ha detto: “Accostare una esperienza come la mia con una manifestazione così ben connotata poteva essere un rischio. Perché la parola popolare va usata con molto cautela. E la cultura deve dare spettacolo di sé, invertendo un po’ il concetto. Cancellare, dunque in questo caso vuol dire mettere continuamente alla prova noi stessi. Come sta facendo la Notte della Taranta”. Il futuro della Notte della Taranta sarà formazione e ricerca. Lo ha ribadito Sandro Cappelletto consulente artistico della Fondazione La Notte della Taranta “nel 2025 celebreremo i sessant’anni dalla scomparsa di Ernesto De Martino. La Notte della Taranta torna in diretta su Rai ma cambia rete. Nel 2019 su Rai 2 nel 2024 su Rai 3 e in simulcast su Radio 2 Rai”.
“Questa è un’operazione di straordinaria potenza, non è un palco statico, ma un ponte che unisce le culture, annulla le distanze. E’ un lavoro di grande fusione che porteremo in diretta su Rai3” ha sottolineato Giovanni Anversa vicedirettore intrattenimento Prime Time.
Un’operazione possibile grazie alla collaborazione tra Rai Com e Pugliapromozione: “Nel Salento è stato fatto e si sta facendo un grandissimo lavoro. Una ventina di anni fa, quando venivamo da Bari e da Lecce e andavamo in Europa, dovevamo raccontare la nostra regione, per far comprendere dove fosse collocata. La Taranta è riuscita prima ancora di altri a posizionare la mappa della nostra regione”, ha evidenziato Luca Scandale Direttore dell’Agenzia regionale per il turismo Pugliapromozione.
12 le coreografie che regaleranno quadri narrativi vibranti con il coordinamento del coreografo Laccio: “Danzatori popolari e professionisti. Non è stato facile cominciare, c’è voluto tempo per amalgamarci. E questo è necessario, l’incontro richiede tempo, perché è questo l’unico modo per contaminare realmente. Ho preteso che ci fosse un lavoro di insieme. E sul palco vedremo un collettivo di 14 danzatori”.
Emozionata e molto interessata al tema di Generazione Taranta la giovane cantautrice Gaia si è concessa all’abbraccio del pubblico di Melpignano: “Non è scontato essere su un palco così speciale, ha detto. Mi sono sentita subito a casa, ma avverto anche un forte senso di responsabilità verso una tradizione che è stata tramandata sino ad oggi. Siamo carichi e fortunati”.
Una tammurriata nera a cappella sarà l’apertura dell’esibizione dell’artista rivelazione Ste: “Non canterò in salentino, ma sono onorata di far parte di questo evento della cultura pugliese e italiana. È un’orchestra assurda e sono dei ballerini pazzeschi” E aggiunge:”una parola che mi ha colpito è fore de capu”. E promette di voler apprendere molto di più. Un dialogo autentico tra l’Orchestra e gli artisti ospiti: “Un concerto che nasce dopo un mese di workshop, di scambi tra artisti. E’ un continuo scambio tra artisti ospiti e noi dell’Orchestra. E’ un dare e ricevere che arricchisce tutti”, ha spiegato Enza Pagliara in rappresentanza del Corpo artistico della Fondazione insieme al musicista Gianluca Longo.
Un borgo Melpignano che si prepara ad accogliere le migliaia di spettatori della Taranta:
“Come ogni anno la nostra comunità si prepara ad accogliere con grande rispetto l’evento finale della Notte della Taranta. Un’iniziativa che rappresenta patrimonio collettivo. Il ringraziamento va ai miei concittadini, ma va anche a chi ha portato avanti un grande lavoro di ricerca del patrimonio etnomusicale salentino”, come Gigi Chiriatti, ha ricordato la sindaca Valentina Avantaggiato”.
Sul palco le scenografie saranno una narrazione di arte contemporanea.
Per la 27ma edizione de La Notte della Taranta Emilio Isgrò ha realizzato delle cancellature speciali che faranno da scenografia al Concertone conclusivo del festival. La Notte della Taranta è uno dei segni più efficaci e potenti della rinascita del Sud Italia. Ospitato in Salento, è il più grande festival d’Italia e una delle più significative manifestazioni sulla cultura popolare d’Europa. Una collaborazione nata dal legame tra il Maestro Isgrò e il Presidente della Fondazione La Notte della Taranta, Massimo Bray, oltre che dalla volontà di esaltare l’alto valore culturale del festival salentino che da quasi trent’anni promuove un simbolo popolare e sostanziale del nostro Meridione. “La Notte della Taranta mi è apparsa subito, evidenzia l’artista Emilio Isgrò, fin dalle origini, come uno dei segni più efficaci e potenti della rinascita di un Sud che vuole produrre cultura tutelando le tradizioni, cosa tutt’altro che impossibile stando ai più fondati pronostici, se è vero che il Sud italiano è il più attrezzato per andare incontro alle speranze di crescita sostenibile. Così, quando il mio amico Massimo Bray mi ha chiesto di dare una mia testimonianza in questo che è indubbiamente un atto di rifondazione del festival, gli ho detto un Sì convinto e totale. Non amo la retorica meridionalista, anzi amo il nostro Paese nella sua integrità, il Sud come il Nord. So tuttavia che non possiamo restare decentemente in Europa (e contare davvero) se tutte le forze disponibili in Italia non entrano in campo. Come siciliano, inoltre, mi unisce emotivamente alla Puglia, in un abbraccio d’amore, la comune eredità di Federico di Svevia, che in pieno Medioevo presagì le aspettative e i bisogni del mondo nel quale viviamo. Forse il nome di Federico è soltanto un simbolo, ma oggi anche i simboli hanno un peso se non ci attardano nella nostalgia e nel rimpianto”.
Le copertine di Isgrò aprono la sequenza visual realizzata da GALATTICO. Un’esplorazione di linguaggi visivi e di percorsi che si dipanano dalle tradizioni popolari per trovare nuove strade nello spazio e nel tempo. In un percorso sincretico e parallelo a quello musicale, la videoscenografia si propone prima di tutto di ricercare gli archetipi della tradizione popolare salentina in culture differenti, vicine e lontane, e di metterle in scena giustapponendone le diverse interpretazioni. Lo stesso gesto, la stessa intenzione, diventa così un filo di Arianna per indagare diverse culture partendo da ritualità di festa, di vita, di morte che raccontano l’essenza stessa della vicenda umana. Allo stesso tempo, il lavoro di ricerca non si ferma a riprodurre le immagini, ma va a rimediare e reinterpretarle attraverso una manipolazione digitale. È così oltre che un percorso nello spazio anche un viaggio nel tempo, utilizzando gli strumenti del contemporaneo per dare nuova vita a simboli antichi, facendoli dialogare con il presente, e ancor di più, avvicinando gli spiriti di luoghi lontani. È quindi il caos stesso che si genera attingendo alle diversità di origini e di strumento a celebrare il rito collettivo universale e il movimento catartico, a mettere in scena questa metamorfosi dell’uomo, del segno, della natura, del reale, in cui il mondo tangibile si riconosce, si rimescola con l’immateriale e si rimedia nel segno grafico di un linguaggio nuovo. Galattico utilizza nella sua narrazione le immagini dei reperti archeologici provenienti dai Musei di Bari, Lecce e Taranto e dal Museo del fischietto di Rutigliano.
Ma sul palco arriveranno anche le sculture di Officina Chiodo Fisso con la cartapesta di Putignano. Già famosa per il Carnevale più antico d’Europa, la cartapesta acquisisce così una nuova dimensione, dimostrandosi versatile e capace di adattarsi a contesti diversi. Questa collaborazione non solo mette in risalto l’artigianato locale, ma rafforza anche i legami culturali tra le diverse realtà pugliesi. “Le nostre sculture sono un omaggio alla Taranta, un modo per far vibrare la cartapesta al ritmo dei tamburelli”, affermano Alessio Verdolino ed Emanuele Ricchi di Officina Chiodo Fisso “abbiamo voluto creare delle luminarie contemporanee che dialogassero con la musica e con il pubblico, invitando tutti a immergersi in un’atmosfera magica”.
La scelta della materialità della cartapesta nella sua mutualità è stata pensata per essere associata alla trasparenza delle pelli dei tamburi che durante la notte suonano fino all’alba. I tre elementi scultorei rappresenteranno delle tarantole e saranno delle vere e proprie luminarie contemporanee che faranno da scenografia alle due postazioni del direttore artistico e produttore internazionale SHABLO affiancato dal maestro e giovanissimo pianista Riccardo Zangirolami.
Gli abiti sostenibili della salentina Arianna Muci Couture vestono cantanti e musicisti dell’Orchestra. La stilista di Porto Cesareo con la sua start-up ha rivalorizzato la manodopera artigianale italiana utilizzando materiali di alta qualità ed eco-responsabili con un approccio alla moda che promuove la consapevolezza ambientale. Le creazioni di Arianna Muci regalano alla scena del Concertone un quadro armonico. “Quando ho creato il mio brand ho voluto trasmettere forte il concetto di responsabilità e il valore delle tradizioni, afferma Arianna Muci. Ricevere l’invito della Fondazione La Notte della Taranta ed essere la stilista ufficiale dell’edizione 2024 è per me un onore immenso. Far parte di un evento così importante che riesce a unire e trasmettere i valori del nostro territorio e delle nostre tradizioni alle nuove generazioni mi rende davvero fiera. Quest’anno il tema della Taranta risuona particolarmente in sintonia con la missione del mio brand che punta ad unire moda eco responsabile e rispetto per le nostre tradizioni, patrimonio inestimabile di artigianato e cultura”. Arianna Muci ha donato la t-shirt ufficiale del Concertone 2024, stampando il claime “generazione Taranta”, che sarà indossata dagli artisti durante i giorni di prove sul palco.
Ad impreziosire gli abiti ci saranno le originali creazioni di Futuro Remoto concepite da Gianni De Benedittis. Produzioni di elevata qualità dove l’alta gioielleria incontra il design d’avanguardia. Soluzioni eccentriche e di gran classe per le cantanti dell’Orchestra Popolare Consuelo Alfieri, Alessandra Caiulo, Stefania Morciano e Enza Pagliara, con gioielli dalla forte sensibilità figurativa: luna e cuore direttamente dal marchio della Taranta, incastonati in linee di luce e tagli di colore a raffigurare un arcobaleno di emozioni. “La Notte della Taranta rappresenta una ragnatela perfetta per la creatività made in Salento, spiega De Benedittis. Mette insieme artigianato ed eccellenza contribuendo allo sviluppo sinergico del territorio. In questa edizione dedicata ai giovani porterò tutti i colori della nostra terra tra una luna dorata e un cuore trasparente come il mare e ispirandomi per alcune creazione ai graffiti ritrovati nella prigione del Palazzo Marchesale di Melpignano”.
Tutti i costumi di scena del Corpo di Ballo della Taranta sono curati da Daniela Amoruso e il suo laboratorio sartoriale Danamò, storico riferimento nella città di Lecce per il mondo della danza e del teatro. Seguendo i temi scelti dal coreografo Laccio, la creatrice di moda ha realizzato abiti che esaltano leggerezza e plasticità dei movimenti. Daniela Amoruso con ago e filo mette in rilievo l’attenzione per i dettagli nel rileggere la tradizione in una storia di liberazione del movimento che passa attraverso l’emancipazione del corpo.
Officina Paar è make-up partner della Notte della Taranta 2024. Agli outfit originali degli artisti, si aggiungono i beauty look di Roberta Apos che unisce stile e glamour per un make-up universale e accattivante. Freschezza e originalità e linee grafiche glitterate sono protagoniste nella creazione di sguardi magnetici e irresistibili. Una magia beauty con colori vibranti.
SICUREZZA
La regia del dispositivo di sicurezza è affidata ad una control room dotata di un sofisticato sistema di videosorveglianza che controlla l’intera area dell’evento, ma anche le vie di afflusso e deflusso. La control room opera in sinergia con il Centro Operativo Comunale, un altro organismo di sorveglianza e coordinamento a cura del Comune di Melpignano e che si avvale di un ulteriore sistema di videosorveglianza e di radiocollegamenti. Il dispositivo di cinturazione dell’anello esterno racchiude al proprio interno l’area dell’evento (vigilata dagli steward) con 6 postazioni (varchi) presidiate da Forze di Polizia e rafforzate dalla presenza di new-jersey. Questo dispositivo viene integrato da altre postazioni (prevarchi) presidiate esclusivamente da personale della Polizia Locale, 50 unità, e dal personale volontario della Protezione Civile, 300 unità.
400 le unità impiegate per la sicurezza tra forze di polizia, protezione civile, vigili del fuoco e personale di Fifa Security.
Sotto il profilo della sicurezza sanitaria, è allestito un “Campo sanitario” in cui opereranno oltre 200 volontari della Croce Rossa Italiana e il personale medico e infermieristico del 118, coordinato dal dottor Nicola D’Angelo, per far fronte alle emergenze urgenze. Nell’area campo sono disponibili 25 posti letto per le degenze e 10 altre postazioni di assistenza per un totale di 35 posti letto. Nell’area ci saranno 9 ambulanze della Croce Rossa Italiana e 6 squadre itineranti.
Presente un presidio fisso dei Vigili del Fuoco supportato da elementi mobili.
PRECONCERTONE
Uno spettacolo unico di musiche e danza aprirà la serata del 24 agosto a partire dalle ore 19, portando gli spettatori in un viaggio nella sonorità e nella poetica della lingua arbëreshë, dal Molise alla Puglia.
Sul palco del preconcertone della Notte della Taranta saliranno i ragazzi e le ragazze coinvolti dal progetto Matria. Le lingue di ieri, di oggi e di domani, programma regionale per la valorizzazione delle minoranze linguistiche pugliesi lanciato dall’assessorato regionale all’Istruzione e in collaborazione con Ufficio scolastico regionale della Puglia, Apulia Film Commission, Teatro Pubblico Pugliese e Fondazione La Notte della Taranta.
L’Istituto comprensivo statale “Casalini” di San Marzano di San Giuseppe (TA) porterà in scena “Tarantun” un brano che riprendendo le note della pizzica del luogo inserisce nuove sonorità e parole composte dai 28 studenti coinvolti. Dalla scuola media di primo grado “Mandes” di Casalvecchio (FG) arriveranno le canzoni popolari “Na na na” e “Teresina” interpretate da 16 alunni. Il Liceo musicale “Archita” di Taranto con la sua orchestra composta da 33 elementi eseguirà “Ec Ec” e “Lule Lule” mentre da San Martino in Pensilis in Molise, l’Istituto comprensivo statale “John Dewey” con i suoi 27 partecipanti, regalerà al pubblico di Melpignano il brano “Manushaqe”. Sul palco con i giovani protagonisti del progetto anche i musicisti Nico Berardi, Alessandro Chiga e Salvatore Galeanda che hanno curato la parte musicale, Serena Pellegrino e Mattia Politi che hanno guidato le studentesse e gli studenti nel percorso di danza.
Sul palco anche l’orchestra del liceo Leonardo da Vinci di Maglie.
Per Taranta solidale lo spettacolo proseguirà con l’intervento di danza dell’associazione iSemprevivi che si occupa di riabilitazione psichiatrica, agisce seguendo una direttrice che ha come obiettivo principale l’inserimento nella società civile dei propri giovani. Il progetto “Mettimi alla prova” ha lo scopo di attivare dei tirocini lavorativi da inserire nella Cooperativa sociale.
Presenterà il preconcertone lo scrittore e autore televisivo Chicco Sfondrini.
Foto e video a cura di Annamaria Niccoli
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