OSTUNI – Si veste di nuovo Palazzo Roma a Ostuni, storico cinema-teatro, che per l’estate in arrivo si trasforma in un elegante Dinner Club, rifacendosi ai locali più famosi d’Europa. Una formula nuova all’insegna del buon bere, cibo ricercato, musica e spettacoli di livello, con l’obiettivo di riconsegnare alla città un luogo in cui l’arte è tangibile, in una dimensione raffinata ma fruibile da un pubblico più eterogeneo. Per la nuova stagione due direttori d’eccezione e di grande esperienza: Michelangelo Busco organizzatore di grandi eventi, direttore del Teatro Fusco di Taranto e del Teatro Forma di Bari e Peppe Quintale noto personaggio televisivo, “iena” storica, impegnato nell’ultima edizione di The Voice Senior.
Maestro Busco, organizzatore di grandi eventi, direttore del Teatro Fusco di Taranto e del Teatro Forma di Bari. Sempre eccellenza e sempre Puglia.
“Assolutamente sì. Palazzo Roma rappresenta un’altra grande scommessa per me e Peppe che abbiamo deciso di intraprendere una nuova avventura in questa città meravigliosa, credendo in questo progetto in maniera ferma e soprattutto con l’obiettivo di innovare. Speriamo vivamente di riuscire a creare un punto di riferimento sia per i residenti e per il pubblico internazionale che si affaccia in Puglia d’estate e che potrà frequentare il nostro locale, proponendo un’offerta che comprende l’enogastronomia d’eccellenza, ma soprattutto l’arte che verrà interpretata in varie formule all’interno del locale”.
Tanta musica, buon bere, ottimo cibo. Si parla anche di contaminazioni. Come si esprimeranno nelle diverse forme d’arte?
“Nella gastronomia attraverso l’utilizzo di materie prime pugliesi rielaborate e riproposte con influenze internazionali, come di moda al momento. Per quanto riguarda l’arte, stiamo diversificando l’offerta con tanta buona musica dal vivo che abbraccia diversi generi, dal pop alla musica popolare, dal folk al jazz al divertimento. Protagonisti artisti pugliesi e non, lo stesso Peppe sarà interprete di alcune serate. Il momento dell’aperitivo, sarà dedicato alla musica live e includerà perfino l’opera, rappresentazione massima della musica italiana nel mondo”.
L’intento è quindi quello di abbracciare un pubblico più eterogeneo?
“Sì, quel tipo di pubblico che viene in Puglia e spesso non vive l’esperienza nell’arte, ma si limita a gustare i piatti tradizionali, andare al mare, al massimo visitare qualche museo. Questa location sarà una sintesi di un’offerta più ampia e diventare un punto di riferimento per Ostuni e magari anche per le zone limitrofe”.
Peppe Quintale nasce come animatore, poi arrivano radio, tv e teatro. Insomma, un vulcano di energia. Come è arrivato ad intraprendere questa esperienza imprenditoriale?
“Sono stato imprenditore altre volte. Negli anni ’90 ho fondato il tempio del cabaret romano il TinaPika, che è stato meta irrinunciabile per comici ancora oggi molto apprezzati e seguiti. Memore di questa esperienza e della direzione in diverse strutture alberghiere e locali, con l’amico di Michelangelo abbiamo pensato di fare qualcosa insieme.
Questa struttura mi ha sempre affascinato, perché qui si respira arte, indipendentemente da quello che c’è stato prima. Credo che per gli ostunesi sia stato in primis un riferimento importante, quando come me da ragazzino, si viveva il cinema in un modo speciale. Quello che vogliamo oggi è diversificare l’offerta, presentando sempre qualcosa di nuovo in musica come concerti, esibizioni, ma anche piatto speciali e del bere di qualità. Vorremmo diventasse un posto da raggiungere anche quando il tempo libero è limitato.
A Ostuni e dintorni i servizi non mancano e sono decisamente validi, ma facendo mente locale è lampante siano focalizzati solo su uno o due punti. Quello che manca è un’esperienza più ampia. Sarà un bell’impegno ma sono certo che sia io che Michelangelo saremo in grado di colmare questo vuoto pneumatico. Palazzo Roma è il luogo bellissimo che si presta al meglio a questo progetto, perchè permette di vivere l’esperienza all’interno come all’esterno, che sia più dinamica e socializzante”.
Entrambi conoscete molto bene Ostuni, un territorio straordinario ma decisamente complicato.
“In ogni paese c’è una forma di protezionismo che è innata. La speranza è quella di non essere percepiti come corpi estranei, ma persone che intendono valorizzare il territorio. Ostuni ha una fortuna immensa perché è un vero e proprio brand e questo va sfruttato al meglio.
Ho fatto proprio qui la mia prima stagione da capo animatore, poi il direttore, ho organizzato eventi e conosco molte famiglie con le quali ho mantenuto un ottimo rapporto, quindi conosco bene la realtà e il loro sentimento nei confronti del “forestiero”. Spero possano comprendere che questo è un posto per loro. Un locale come questo a Londra, dove Renè De Picciotto ha avuto l’illuminazione per realizzare un posto simile come il Lìo, o il Palladium, che sono realtà straordinarie di grande successo, avrebbe fatto faville. Vogliamo far capire agli ostunesi che hanno una risorsa enorme tra l’altro a due passi dal centro storico.
MB – Vogliamo riconsegnare Palazzo Roma alla città. Per questo con Peppe abbiamo studiato non solo una programmazione che possa coinvolgere i cittadini chiamando ad esibirsi artisti locali come Vince Abbracciante, Davide Saccomanno, Piero Vincenti ma anche ad un ridimensionamento economico con prezzi accessibili per tutti. In passato questa struttura è stata considerata inavvicinabile per molti, la nostra sarà un’operazione inversa, di apertura ad un target di pubblico più ampio.
Vuole essere un mezzo per consentire a più persone di beneficiare della bellezza dell’arte.
Peppe Quintale – Esatto. L’arte in generale può mettere a disagio, ma la missione condivisa con Michelangelo è renderla condivisibile perchè tutti ne possano beneficiare. Anche sull’inaugurazione abbiamo voluto mantenere un profilo più basso, perché la gente del posto possa essere stimolata a venire a vedere che luogo magnifico è Palazzo Roma.
Michelangelo Busco – Ciò che conta è che l’avventore, il turista, possa vivere questa come una vera esperienza pugliese che tocca a 360 gradi tutto ciò che la Puglia è in grado di offrire, ma intendiamo anche rendere più fruibile questo posto per gli ostunesi. Se il nostro impegno sarà utile a creare queste condizioni, avremo vinto, al di là del nostro personale risultato finanziario. La nostra vittoria sarà creare un posto del quale tutti possano sentirsi orgogliosi.
Ostuni è quasi completamente concentrata sulla mera offerta turistica.
MB- È vero e proprio per questo abbiamo pensato di azzardare proponendo l’opera con aperitivo la domenica. Non esistono altri posti che possano fare altrettanto. Per noi è una scommessa artistica enorme. Esiste un target di pubblico over quaranta che ha difficoltà a passare una serata che non sia concentrata solo sul cibo. Vogliamo portare il meglio della musica pugliese, ma anche band che arrivano dall’Anema e core di Capri, serate divertentissime con Peppe, con altri amici napoletani, date con Walter Ricci e Karima insieme. In nostro intende essere l’appuntamento che manca, passando dall’emozione pura al divertimento in maniera sana, in un clima amichevole nel quale sarà piacevole abbandonare i cellulari per ricominciare a condividere la socialità. Le idee sono tante, tutte molto interessanti anche per i più giovani, proprio perchè Palazzo Roma vuole diventare un punto di riferimento anche per esperienze semplici, non necessariamente troppo elaborate.
Vogliamo dare più spazio agli artisti e per questo stiamo strutturando l’esterno con un palco e una serie di allestimenti nuovi. Ci saranno due sezioni ben distinte che riguardano il momento della cena e quello riservato al bistrot, più basico ma altrettanto raffinato perchè il nostro chef è un cultore delle cose non solo buone ma anche belle.
Quando ancora non c’erano i telefonini, per incontrarsi bastava fare riferimento ad un un posto, un locale ad una tal ora, senza preoccuparsi troppo. Sogniamo che la gente possa sentire questo posto come suo, un punto di riferimento e organizzare un incontro semplicemente dicendo “Ci vediamo a Palazzo Roma”.
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