«Puoi avere anche il miglior pilota al mondo ma se ti manca un’auto come fai a dimostrarlo.» È questo il succo del messaggio che manda direttore dell’area tecnica dell’Unione Sportiva Lecce, Pantaleo Corvino, intervistato quest’oggi da La Stampa.
Il riferimento è indirizzato alla mancanza di talenti in Italia oggi dovuta soprattutto all’assenza di strutture per la loro formazione. La Nazionale di Mancini, impegnata in questi giorni nelle qualificazioni per Euro 2024, è ricorsa ad una punta oriunda, Retegui, che non ha mai giocato in Italia e neppure in Europa, primo caso nella storia del calcio azzurro.
Corvino hai evidenziato come il problema di attaccanti di livello non sia dovuto alla mancanza di materia prima quanto alla mancanza di impiantistica per la formazione dei vivai nei club. «La verità è che quasi tutti i presidenti vedono il settore giovanile come un costo – dice Corvino al collega de La Stampa – e la FIGC non ha mai imposto di dotarsi di impianti adeguati e di destinare una parte del fatturato ai vivai.»
Inoltre il direttore giallorosso ha messo in evidenza che c’è una disparità in termini economici tra le possibilità dei grandi club e quelle dei piccoli come il Lecce che deve rivolgere la propria attenzione al mercato estero, soprattutto quello di Paesi non ancora esplorati dalle grandi potenze calcistiche.
Per Corvino, in ultimo, la crisi di alcuni ruoli importanti ai fini della Nazionale è ciclica. Oltre al fatto della necessità di riprendere a investire sulle giovanili, bisognerebbe che i giovani tornassero a giocare per divertirsi in strada.
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