LECCE – Tutti insieme in strada per arginare l’invadenza delle auto e rivendicare maggiore sicurezza per pedoni e ciclisti: domenica 26 febbraio dalle 11.30 alle 12.30 a Porta Rudiae si svolgerà il singolare flashmob “Strisce pedonali umane” promosso dal movimento di cittadinanza attiva LeccePedala. L’iniziativa, che si è svolta in contemporanea in molte città d’Italia, rientra nella campagna nazionale “Città 30 subito” promossa congiuntamente da FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Legambiente, Asvis, Kyoto Club, Vivinstrada, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, Amodo e Clean Cities Campaign.
In corrispondenza dell’attraversamento pedonale davanti al mercatino di Porta Rudiae gli attivisti di LeccePedala è stato organizzato un pacifico passaggio umano di persone e biciclette per chiedere un cambio di passo nelle politiche della mobilità e informare le persone sui vantaggi del modello città 30.
“La nostra non è una crociata contro gli automobilisti ma in città c’è la necessità di ripristinare le regole del Codice della strada”, spiegano Adriana De Carlo e Andrea Alba, portavoce di LeccePedala, “A Lecce molto si sta facendo mettendo in sicurezza incroci e attraversamenti stradali, ma molto resta da fare: non si può più consentire che parcheggiare sulle strisce pedonali, in curva, in doppia fila e sulle piste ciclabili sia considerato normale, come purtroppo avviene nella quotidianità. Restituire spazio alle persone significa ripristinare le condizioni minime di sicurezza per poter puntare a un efficiente sistema di mobilità dolce”.
La campagna #Città30Subito è accompagnata dalla pubblicazione di “Città 30 – Il vademecum”, un documento scientifico redatto dagli esperti delle associazioni promotrici e messo a disposizione delle Amministrazioni pubbliche. In occasione del flashmob il vademecum sarà inviato al sindaco, all’assessore alla mobilità e a tutti i consiglieri comunali chiedendo loro un esplicito pronunciamento per avviare un percorso virtuoso per fare di Lecce una città 30.
Foto e video a cura di Annamaria Niccoli
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