Come da pronostico, Marco Mengoni ha replicato la vittoria della serata cover conquistando il 73° Festival di Sanremo e il premio dell’orchestra per la miglior composizione musicale. Adorabile il suo abbraccio con Lazza, la sua commozione e il suo dedicare la vittoria alle donne sue avversarie, che anche quest’anno sono fuori dal podio. Due vittorie del Festival su tre partecipazioni (e la prima volta arrivò terzo con Credimi), vince a dieci anni di distanza dalla sua vittoria nel 2013. Inoltre è stato primo in classifica per cinque giorni di seguito: quanti cantanti possono vantare gli stessi record?
Fortunatamente Ultimo non è arrivato secondo (affermando che quest’anno non litigherà coi giornalisti in sala stampa perché non ci potrà andare, essendo quarto).
Grande rimonta per Mr Rain e un meritatissimo quinto posto per Tananai che ci spezza sempre il cuore col suo videoclip e con la sua umile gentilezza (Ultimo dovrebbe prendere esempio da lui).
L’ultima serata del Festival è stata frizzantina: da Gino Paoli che si lascia sfuggire i retroscena piccanti della gioventù dei maggiori cantanti italiani del passato, a Rosa Chemical che mette in crisi una coppia sul palco baciando appassionatamente Fedez. (Gli insider parlano di una discussione fra i Ferragnez, ma non si sa l’argomento in particolare).
Chiara Ferragni ha continuato, attraverso i suoi abiti, con la discussione sul riappropriarsi dell’identità e della libertà del corpo femminile. Elegantissima anche la splendida Luisa Ranieri.
Ospiti internazionali i Depeche Mode che non hanno perso un briciolo del loro talento, così come la fantastica Ornella Vanoni, ultima vera diva della canzone italiana.
Alcuni cantanti hanno dimostrato la stanchezza della quinta serata, altri ci hanno fatto innamorare ancora una volta: Elodie rimane la regina indiscussa di questo Festival. Niente premi per Madame o Grignani, mentre Colapesce e Dimartino ne hanno ottenuti ben due. Contenti per il premio come miglior testo alla canzone dei Coma Cose, “L’addio”. Meritatissimo.
Davvero troppo tardi la lettura del discorso del presidente Zelensky, ma pochi possono dirsi in contrasto col suo messaggio: la cultura ci rende effettivamente liberi.
Adesso che esibizioni, polemiche e fuori programma sanremesi sono finiti, non ci resta che attendere maggio per l’Eurovision che si svolgerà a Liverpool ma sarà curato dall’Ucraina. Vinceremo? Probabilmente no (agli europei non convincono le nostre ballad) ma sicuramente Marco Mengoni ci farà onore con la sua indiscussa bravura.
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