LECCE – L’estate è finita, anche se le propaggini autunnali in Puglia e nel Salento sono ancora così miti da stimolare una presenza di turisti ancora molto consistente, soprattutto nella fascia che ha chiuso con le vacanze al mare, ma non vuole chiudere con la visita di centri storici e testimonianze antiche, ma anche con le “gastro-emozioni”, tutte cose che il Salento e la Puglia offrono a profusione. E’ proprio l’analisi di quelli che con un neologismo vengono definiti “turismi”, per indicarne i diversi interessi che muovono i flussi di visitatori, che ci consegna alcuni dati interessanti, noti e meno noti.
E’ il compito che si è assunto l’Isnart, Istituto Nazionale per le Ricerche turistiche, punto di riferimento delle Camere di Commercio italiane per l’analisi dell’economia del turismo, che ha fotografato la situazione complessiva del turismo pugliese basandosi sui dati degli ultimi anni, fino al 2021. Da questo esame emerge la tendenza che ha fatto della Puglia uno dei punti di riferimento più importanti del turismo nazionale, visto che le imprese pugliesi, (35.501 quelle registrate ufficialmente alle Camere di Commercio) rappresentano il 5,6% della filiera turistica nazionale ufficiale. In questo quadro le province di Bari e Lecce rappresentano, da sole, oltre il 60% dell’offerta turistica regionale (Bari 36,4, Lecce il 23,8) e oltre il 65% degli addetti (Bari 41,6 Lecce 23,8).
Secondo la ricerca Isnart, in termini di distribuzione dei flussi turistici all’interno della regione, le province di Lecce e Foggia accolgono circa il 60% del totale arrivi turistici regionali (rispettivamente il 30% e il 26,2% sul totale regionale). Seguono la provincia di Bari (25,1%), Brindisi (11,4%) e Taranto (7,3%). D’altronde gli stessi risultati forniti nei giorni scorsi a Rimini dall’Assessorato regionale al Turismo vedono tre località salentine, Lecce, Otranto e Ugento, nelle prime 5 destinazioni che i turisti hanno affollato in quest’ultima stagione. Insieme a Vieste (prima) e Bari (seconda), le località salentine hanno trainato il turismo regionale che ha registrato un incoraggiante 13% in più negli arrivi della componente turistica straniera rispetto ai dati di prima della pandemia.
La ricerca dell’Isnart assegna il primato alle imprese della ristorazione pugliese che rappresentano il 64% della filiera turistica ed ha analizzato anche la composizione della ricettività con 58.000 appartamenti per locazioni brevi e 7.445 camere in affitto, un’offerta di gran lunga superiore a quella “tradizionale” di alberghi e B&b.
Ma è sulla componente turistica che affolla il nostro territorio che si concentra più specificatamente la ricerca, con preziose indicazioni per coloro che devono programmare questo importante comparto per l’economia locale e nazionale. Si scopre così che Lecce e la sua provincia vengono scelte soprattutto da turisti in coppia, per il 43,6%, ben al di sopra della media regionale che è del 42,5%. Si tratta del segmento abituato a spendere di più nella sua vacanza, lunga o breve.
Questo dato interseca un recente studio della Comunità Europea che ha stimato in 140 milioni i turisti over 60 previsti in giro per l’Europa nel 2030, praticamente dopodomani per quanto riguarda la programmazione di Enti e aziende. La loro spesa media è di 3.800 euro l’anno, 1250 euro in più della fascia 35/40 anni. La componente degli over-60 è una di quelle che frequenta maggiormente il Salento. Insieme ad essa, la ricerca Isnart individua come fondamentale per le presenze nel Salento, quella che immediatamente la precede come età, la cosiddetta Generazione X, quella tra i 40 e i 55 anni, per la quale Lecce e la sua provincia sono leader dell’accoglienza in Puglia, con il 35%. Essa appare particolarmente “preziosa” per possibilità di spesa e per interessi che vanno al di là della semplice vacanza estiva legata al mare, e quindi capace di guidare quella destagionalizzazione cui è doveroso puntare perché la nostra variegata offerta turistica lo merita e può offrire servizi di qualità.
Da questa ricerca, ricca di numerosi altri rilievi e indicazioni e che la Camera di Commercio di Lecce mette a disposizione delle imprese del settore, deriva la necessità di affrontare al più presto una nuova programmazione per individuare i trend di movimento e ipotizzare interventi e investimenti. “Quando nei giorni scorsi abbiamo sollevato la necessità di una convocazione degli “Stati generali del turismo” in ambito regionale – afferma il Presidente della Camera di Commercio di Lecce, Mario Vadrucci – ci basavamo proprio sulla necessità di valutare le varie componenti del turismo e le varie “Tribù del turismo”, come le definisce ISNART. Ma anche l’indice di “pressione turistica” che misura l’impatto che i flussi turistici hanno sul territorio e sulla popolazione residente nonché sul turista stesso. E questo è uno dei parametri che occorrerà tenere in grande considerazione alla luce della sostenibilità ambientale e complessiva che operatori e Istituzioni, ma anche i turisti stessi, sono chiamati ad osservare nel prossimo futuro, per non peggiorare le condizioni che un territorio può offrire senza snaturarsi. Da qui la necessità di interventi ambientali, di rimagliature nei paesaggi naturali e di recupero di beni paesaggistici e storici, di ripensamento nella realizzazione o nella ristrutturazione delle strutture ricettive, molte delle quali, in provincia di Lecce, sono ormai datate. E poi i servizi e i prezzi, che sono componenti fondamentali di un’offerta turistica che deve fare i conti con un’agguerrita concorrenza al di là dell’Adriatico. Scegliere di realizzare un albergo a 4 stelle con Spa o un villaggio turistico, decidere se investire in un ristorante di alta gamma o in una pizzeria, attrezzare un lido balneare per giovani o con servizi per famiglie, privilegiare le piattaforme di prenotazione on line o affidarsi solo al proprio sito internet sono tutte scelte che hanno bisogno di una ricerca a monte per valutarne gli esiti prospettici. Per questo, insieme alla Giunta ed al Consiglio della Camera di Commercio di Lecce, abbiamo chiesto una interlocuzione rapida ma approfondita e concreta con gli Enti e le istituzioni che devono indirizzare il settore turistico, in Puglia e nel Salento. Occorre agire con tempestività per programmare con intelligenza la prossima e le altre stagioni a venire.”
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