NARDO’ – Nardò è tra le circa 200 città italiane ed estere che hanno aderito quest’anno a Una rosa per Norma Cossetto, la manifestazione nazionale che si svolge il 4 e 5 febbraio per ricordare la studentessa istriana violentata e uccisa in una foiba nel 1943, emblema di coraggio e amore per la patria. Domani, martedì 4 febbraio, alle ore 20 è in programma una cerimonia in ricordo di Norma Cossetto presso il giardino di via Giovanni XXIII, che l’amministrazione comunale le ha intitolato nel febbraio 2021. Saranno deposti dei fiori e sarà ricordata la storia di un simbolo della triste pagina delle foibe.
L’evento è promosso dal Comitato 10 febbraio ed è giunto alla quarta edizione. L’intento è appunto quello di onorare la memoria di Norma Cossetto, alla quale nel 2005 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha concesso la Medaglia d’Oro al Merito Civile. Il Comitato 10 febbraio è nato subito dopo la promulgazione della legge del 2004 che ha istituito il Giorno del Ricordo e raccoglie soprattutto cittadini italiani che, pur senza avere un legame diretto o familiare con le tragedie delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, si accostano con particolare sensibilità a queste pagine di storia italiana. Presente in molte regioni, tra cui la Puglia, il Comitato collabora con altre associazioni culturali, con scuole e con amministrazioni locali interessate a svolgere momenti di approfondimento sulla storia del confine orientale italiano.
“Abbiamo voluto patrocinare l’iniziativa e aderire alla manifestazione – spiega il sindaco Pippi Mellone – perché pensiamo sia importante mantenere vivo il ricordo della vicenda delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, nonché ovviamente di Norma Cossetto, esempio di coraggio, di sacrificio, di eroismo, che la storia ha riconosciuto con colpevole ritardo”.
“Norma è il simbolo del dramma vissuto dagli infoibati e dagli esuli – aggiunge il consigliere comunale e referente cittadino del Comitato 10 febbraio Pierpaolo Giuri – ed è nostro dovere ricordarne il sacrificio. Davanti alla sua triste vicenda personale occorre solo inchinarsi e riflettere, imparando la lezione di quegli anni tremendi”.
“A Nardò come in tante città della Puglia – chiude il vicesindaco di Castro e coordinatore regionale del comitato 10 febbraio Alberto Capraro – si terranno momenti di raccoglimento per Norma, per questo devo ringraziare i tanti referenti locali che con il loro impegno contribuiscono a tenere vivo il ricordo. Naturalmente invitiamo tutti a partecipare”.
Norma Cossetto nacque il 17 maggio 1920 a Santa Domenica di Visinada, frazione di Visignano, oggi comune della Croazia. Il padre Giuseppe fu un dirigente locale del Partito Nazionale Fascista e fu anche il podestà di Visinada. Norma, dopo il diploma a Gorizia, si iscrisse al corso di lettere e filosofia dell’Università di Padova, aderendo, nel frattempo, ai Gruppi Universitari Fascisti di Pola. Secondo la testimonianza di Licia Cossetto, la sorella, appena dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 la famiglia iniziò a ricevere minacce di vario genere finché il 25 settembre un gruppo di partigiani jugoslavi e italiani razziò l’abitazione dei Cossetto e, il giorno successivo, Norma fu convocata presso il comando partigiano, composto da combattenti italiani e jugoslavi, e fu invitata a entrare nel movimento partigiano. Norma si rifiutò e non rinnegò la sua adesione al fascismo, ma il giorno dopo fu arrestata e in seguito sottoposta a sevizie e stupri dai suoi carcerieri. La notte tra il 4 e 5 ottobre tutti i prigionieri legati con fili di ferro furono condotti a forza a piedi fino a Villa Surani e, ancora vivi, gettati in una foiba. Le tre donne presenti nel gruppo, tra cui Norma Cossetto, subirono nuovamente violenze sessuali sul posto prima di essere gettate a loro volta nella foiba.
Le spoglie di Norma Cossetto si trovano nel cimitero di Santa Domenica di Visinada. Nel 2011 l’Università degli Studi di Padova e il Comune di Padova, nell’ambito delle celebrazioni per il Giorno del Ricordo, hanno posto nel Cortile Nuovo del Palazzo del Bo’ una targa commemorativa della morte di Norma Cossetto e della laurea honoris causa conferitale. I Comuni di Roma, Gorizia, Narni, Bolzano, L’Aquila, Fano e altri le hanno dedicato una via. Il Comune di Limena le ha intitolato la biblioteca, mentre il Comune di Calalzo di Cadore le ha intitolato la sala consiliare. Nel 2005 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito a Norma Cossetto la medaglia d’oro al merito civile come “luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio”.
Attualità
Nardò ricorda Norma Cossetto, l’istriana violentata e uccisa nelle foibe
Lascia un commento
Attualità
Facebook
Instagram
RSS