OTRANTO – Un libro sul fascino di un mestiere che rimane comunque tra i più belli del mondo, e che apre in anteprima la quattordicesima edizione del Festival Giornalisti del Mediterraneo, in programma a Otranto (Largo di Porta Alfonsina) dal 7 al 10 settembre. Si intitola “Ad alta voce. Vita da giornalista, sul campo e dietro le quinte”, ed è l’ultima fatica letteraria del giornalista Massimo Mapelli, vice-capo della redazione Cronaca e inviato La7.
Appuntamento domenica 28 agosto alle 21, presso la Biblioteca di comunità “Le Fabbriche”, al porto di Otranto (via Porto 1), per una serata cui prenderanno parte sia l’autore che il magistrato Alessio Coccioli, entrambi intervistati dalla giornalista Leda Cesari.
Il volume, edito da Baldini+Castoldi, si apre con la prefazione di Enrico Mentana ed è il racconto in prima persona di trent’anni di professione, dai primi passi nel mondo dell’editoria pugliese (Mapelli è nato a Taranto), l’esperienza radiofonica con Rai Stereo Notte, la lunga gavetta per ottenere il praticantato e, finalmente, l’assunzione in pianta stabile dopo dieci anni di lavoro precario e le collaborazioni con la Rai e Tmc News, poi divenuta appunto La7.
I grandi casi di cronaca giudiziaria- come il delitto di Meredith Kercher a Perugia e la revisione del caso Calabresi- le esperienze da inviato in Italia e all’estero, anche al seguito di missioni militari, e i momenti che hanno segnato la storia recente d’Italia: uno su tutti, la diretta da piazza San Pietro e la conduzione in studio nei giorni della fine del pontificato di Giovanni Paolo II. E poi, ancora, le giornate trascorse con le missioni scientifiche italiane all’opera in Antartide e nelle regioni dell’Artico per spiegare gli effetti del riscaldamento globale – quando il riscaldamento globale era ancora argomento per pochi – e la descrizione dal vivo degli effetti del terremoto dell’Aquila e il vertice del G8. Il tutto raccontato anche alla luce del rapporto con gli editori e direttori che hanno accompagnato questi trent’anni di lavoro, da Sandro Curzi a Enrico Mentana.
Un libro che attraversa tre decenni cruciali di storia italiana e di giornalismo, trent’anni in cui tutto è cambiato, arrivando a oggi: all’era dei social media, delle fake news, della pandemia e della guerra alle porte dell’Europa. Una presentazione organizzata in collaborazione con Liberrima Lecce.
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