Passo indietro del Lecce in questa fase di preparazione in vista dell’inizio stagionale. Contro la Virtus Francavilla i giallorossi sono apparsi lenti nella manovra per larghi tratti, riuscendo a fare loro l’incontro solo nel secondo tempo. Rispetto al match contro i tedeschi del Bochum, la squadra di Baroni ha sofferto il gran caldo e il muro della Virtus dell’ottimo tecnico Calabro, non riuscendo a brillare come fatto in Trentino.
Nella prima frazione di gioco Baroni ha voluto provare Baschilotto sulla corsia destra e Frabotta sulla sinistra, ma entrambi gli esterni sono indietro di preparazione e hanno sofferto nell’accompagnare l’azione offensiva. Soprattutto l’ex Juve è apparso a volte impacciato e si è fatto trovare spesso in fuorigioco. A centrocampo esordio di Askidsen che ancora deve prendere dimestichezza con il gioco di Baroni, ma che dimostra di avere una buona falcata e copertura.
Gli unici pericoli per la porta brindisina sono arrivati da un tiro a giro di Listkowski, che è uscito di poco alto, da un tiro di Strefezza, deviato in modo decisivo dall’ottimo salentino Caporale, e da una conclusione ravvicinata di Baschirotto su corner che il portiere di casa ha parato miracolosamente. Nel mentre poche individualità e solo una bella giocata di Colombo.
La punta ex Milan a inizio ripresa ha lasciato spazio al gambiano Ceesay che nel secondo apre più spazi rispetto al nuovo numero 9 giallorosso. Ad inizio ripresa entra anche il ragazzo spagnolo Gonzales che sblocca il match al quarto d’ora. Ottimo cross sul secondo palo di Listkowski che trova la testa del canterano del Barcellona per il gol del vantaggio.
Passato in svantaggio, la Virtus alza il baricentro e i giallorossi hanno almeno tre buone occasioni per raddoppiare, ma in tutti Rodriguez, schierato come esterno offensivo a sinistra, o arriva in ritardo sui cross bassi oppure si fa parare la conclusione oppure tira a porta spalancata sulla traversa. Alla fine la vittoria per il Lecce è solo di misura.
Al di là del punteggio, quello che dice questa amichevole è che il Lecce ha bisogno di far amalgamare i nuovi arrivati e di abituarsi al clima afoso che lo accompagnerà nelle prime sfide stagionali. Si è visto un gioco migliore quanto sugli esterni bassi hanno giocato Gendrey e Gallo. Ciò che emerge però in modo evidente è quato la rosa giallorossa, a fronte di tanti talenti giovani, manchi ad oggi quasi totalmente di esperienza per la A. Alcuni giovani di belle speranze, un discreto nugolo di buoni calciatori, ma tutti più esperti della cadetteria rispetto alla serie A. Se pensiamo che sia Helgason sia Listkowski, oggi titolari, in B sono stati quasi sempre dei rincalzi nelle scelte di Baroni durante la cavalcata promozione, ci fa capire quanto ancora ci sia da fare in ottica rafforzamento.
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