Clamoroso al Menti con il Lecce che perde per 2 a 1 dopo una battaglia durata per centodieci minuti contro il Vicenza. I giallorossi escono sconfitti quando già assaporavano la vittoria e la matematica promozione in Serie A e ora hanno bisogno solo di vincere nell’ultima giornata di questa pazza Serie B che anche oggi ha visto risultati clamorosi in testa. Adesso per andare in A serviranno i tre punti contro il Pordenone, un risultato obbligato visto che il Monza e Cremonese potrebbero ancora scavalcare la squadra leccese con un eventuale pareggio al Via del Mare il prossimo venerdì.
Baroni per questa sfida in terra vincentina conferma l’undici che aveva battuto il Pisa. La partita è molto contratta nella prima frazione con i giallorossi che si rendono pericolosi in avanti solo con dei tiri da fuori di Strefezza. La musica cambia nella ripresa quando il Lecce approfitta di un calo dei padroni di casa e ha due grandi occasioni. Prima Coda prende su punizione il palo alla destra di Contini poi è Strefezza a cogliere l’altro palo su conclusione da fuori.
E’ il preludio al gol che arriva al 69’ con il brasiliano che questa volta trova l’angolo giusto alle spalle del portiere Contini. La corsa sotto la curva sembra l’inizio dei festeggiamenti per una promozione meritata. Ed invece l’esultanza viene placata da un petardo lanciato dai sostenitori giallorossi che stordisce il portiere vicentino, il quale, pur a distanza dal punto in cui cade il petardo, si accascia a terra e deve uscire in barella dopo dodici minuti.
In un clima da far west il Lecce sembra controllare tuttavia la disperata offensiva dei vicentini, costretti a vincere per alimentare le speranze di salvezza. Tutto cambia nel primo di quindici minuti di recupero quando Helgason sbaglia un controllo al limite dell’area e per rinviare il pallone, calcia Meggiorini. E’ il Var a segnalare il fallo ad un Mariani che nel primo tempo avrebbe dovuto espellere l’attaccante Diaw per doppio giallo, graziandolo su di un intervento pericoloso ai danni di Gabriel.
Il tiro dal dischetto è da film horror per i giocatori e i tifosi giallorossi che prima vedono parare la conclusione dello stesso Meggiorini da Gabriel e successivamente devono sottostare al nuovo intervento del Var che fa ripetere il tiro (il portiere brasiliano è fuori dalla linea di porta nel momento del tiro). Il secondo tiro dal dischetto è segnato da Diaw con una conclusione magistrale.
Nel lungo recupero ci sono numerosi cambi di fronte con le squadre ormai spezzate in due. A tre minuti dalla fine arriva l’azione che decide il match. Rodriguez, entrato nel recupero, avvia una bella ripartenza con Coda e Ragusa ai suoi lati. Davanti a lui un solo difensore, ma il ragazzo spagnolo dimostra tutto il suo egoismo, tergiversando e perdendo malamente la sfera per una azione che avrebbe potuto dire Serie A. Sul prosieguo dell’azione arriva invece il tiro da trenta metri di Ranocchia che sorprende un colpevole Gabriel e che dà il successo ai vicentini.
Alla fine il Lecce può recriminare per l’episodio del petardo che ha fatto perdere l’abbrivio ai giallorossi. Oggi i supporter erano in tanti e hanno dato una spinta importante ai ragazzi di Baroni. Purtroppo però non è la prima volta che accadono lanci di tali oggetti che sono vietati, ma che riescono sempre ad entrare insieme ai tifosi, e viene da pensare che è una fortuna che il Via del Mare sia con la pista d’atletica, altrimenti il rischio chiusura della curva sarebbe elevato nel corso di ogni stagione.
Ed infatti questo è ciò che può preoccupare il Lecce in vista della partita contro il Pordenone. La possibile chiusura al pubblico della Curva Nord o, nel peggiore dei casi, di tutto lo stadio. Cosa che ci sentiamo di escludere visto che il petardo non è stato lanciato contro il portiere, ma ai margini del campo, con il portiere Contini che è stato l’unico a risentire dello scoppio al contrario di altri giocatori e inservienti molto più vicini di lui all’ordigno. La speranza quindi è che si possa parlare solo di calcio giocato nei prossimi giorni e non di possibili sanzioni nei confronti di un pubblico che non deve essere penalizzato dalla sciocchezza di pochi.
Photogallery a cura di Annamaria Niccoli
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