Educato come pochi, quasi in punta di piedi entra nella sala stampa del Via del Mare come se fosse un’altra persona rispetto al grintoso e arcigno difensore visto solo qualche ora prima a Monza. Arturo Calabresi è il simbolo della determinazione del Lecce, proprio lui che, dopo anni difficili nei quali ha visto il campo poche volte, adesso è divenuto un titolare inamovibile.
C’è da dire che anche nella sua prima parte di stagione il calciatore, cresciuto nella Roma, aveva trovato poco spazio nell’undici titolare di Marco Baroni. A gennaio si era paventata anche la possibilità che potesse lasciare il Salento, ma il Lecce ha sempre creduto in lui e in questo 2022 sta trovando una continuità mai vista da tre anni a questa parte, cioè da quando ha giocato in Francia nell’Amiens.
«Sono felice di aver trovato un maggior spazio all’interno delle rotazioni di squadra.» Così afferma Calabresi in conferenza stampa. «Mi fa piacere sentir dire che ho giocato una grande partita ieri, ma ci tengo a dire che tutto il gruppo ha giocato con la determinazione necessaria per riscattarsi dopo la sconfitta di mercoledì. Abbiamo letto meglio l’incontro e vinto con carattere.»
Calabresi è uscito stremato a dieci minuti dal termine, dopo aver chiuso ogni spazio agli attacchi del Monza soprattutto nel secondo tempo quando, una volta in vantaggio, Il Lecce ha dovuto pensare più a difendere. Baroni in questo girone di ritorno lo sta schierando costantemente, spostandolo anche nel ruolo di centrale, posizione che aveva ricoperto soprattutto in gioventù. «Sono felice delle parole del mister che mi sta elogiando tanto. Non credo che mi si possa definire un leader o un trascinatore, perché credo che la forza sia il gruppo. Parlando di me, lavoro per migliorare sempre e sono orgoglioso di essere di aiuto al Lecce. Una delle mie caratteristiche è la duttilità, certo giocare da centrale, quando non ci si allena in quel ruolo per tre anni, ti porta a un grande consumo di energia per potersi riadattare a quel ruolo, ma sono a disposizione, sebbene preferisca il ruolo di esterno. Contro l’Ascoli mancherà Lucioni e se il mister lo riterrà opportuno potrò nuovamente fare il centrale.»
Il Lecce non può assaporare allungo la vittoria sul difficile campo di Monza che già deve pensare al prossimo match che si giocherà a fra due giorni al Via del Mare contro l’Ascoli. «L’Ascoli è una squadra ostica e non sarà una partita semplice. La classifica la guardo, ma dobbiamo pensare soltanto ad andare avanti in un campionato che non conosce soste se si pensa che siamo alla terza partita infrasettimanale consecutiva. In questo momento dobbiamo resettare subito le fatiche atletica e mentali e proiettarci verso il nuovo match.»
In ultimo Calabresi parla del suo rapporto con il padre, noto attore e suo grande sostenitore. «La cosa più bella che può ottenere un figlio è quella di essere l’orgoglio nel proprio padre e lui mi sta dimostrando di essere orgoglioso di me. Era presente al match di Coppa all’Olimpico con tutta la mia famiglia e con i miei amici e dopo il gol che ho segnato è stato in silenzio fino al novantesimo. Quel gol per me è valso tanto, segno di un riscatto che mi sto conquistando il giorno dopo giorno.»
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