LECCE – Niente da fare. Il Cittadella continua ad essere la vera bestia nera del Lecce. Il gol di Coda arriva troppo tardi per recuperare il doppio svantaggio. Finisce due a uno per i veneti. Ora i giallorossi dovranno resettare questa partita e pensare subito al prossimo match di domenica al Brianteo contro il Monza
Quattro le novità nell’undici iniziale messo in campo da Baroni rispetto al vittorioso match contro il Crotone: Gendrey e Gallo sugli esterni bassi, al posto rispettivamente di Calabresi e Barreca, Gargiulo torna titola4e dopo lo stop per squalifica lascia ad Helgason la panchina e, infine, Listkowski sostituisce Ragusa nel tridente d’attacco.
Prima del fischio d’inizio di Camplone, della sezione di Pescara, il presidente Saverio Sticchi Damiani consegna la maglia celebrativa a Zan Mayer che oggi ha toccato le 100 presenza con il Lecce.
Trentadue secondi e prima cappellata difensiva. Un regalo servito su un piatto d’argento per i veneti che vanno a segno con Antonucci con un tiro chirurgico alla destra di Gabriel.
Tre minuti dopo i giallorossi si scuotono ma il fendente di Strefezza dal limite finisce all’incrocio dei pali, il tap-in di Listkowski finisce alle stelle. Al 5° è Mayer a concludere di testa, palla sul fondo.
Ma il Cittadella non si scompone. Al 7° un tiro cross di Mastrantonio mette in chiara difficoltà Gabriel che riesce solo a deviare sulla traversa.
Tra il 16° e il 19° ci prova due volte Coda dal limite e di testa, niente da fare. I venti si chiudono bene e ripartono. Per i giallorossi difficile trovare il varco giusto. Lucioni e compagni provano a sorprendere gli avversari saltando la difesa alta disegnata da Gorini ma c’è poca precisione nei passaggi, a volte per una inutile frenesia.
Il Lecce si riaffaccia dalle parti di Kastrati al 33°, ma Strefezza – ben assistito da Gendrey – liscia il pallone in area. Non succede più nulla, salvo un bisticcio tra Majer e Donnarumma, prontamente sedato dall’arbitro.
Secondo tempo. Dentro Helgason per un arruffone Gargiulo, beccato pure dal pubblico.
E’ sempre Strefezza a provare a dare una scossa. Al 50° il brasiliano s’invola sulla destra ma viene fermato fallosamente da Visentin: grazie ai suoi guizzi è riuscito a far ammonire tre calciatori veneti. Al 53° Coda non aggancia e l’azione sfuma. Un minuto dopo pericolo scampato per i giallorossi dopo un’uscita a vuoto di Gabriel al minuto 57 accompagnata da una salva di fischi.
Il Lecce appare troppo brutto per essere vero. Baroni tenta la carta Ragusa al posto di Majer. Entra anche Calabresi per uno spaesato Gendrey. Incredibile errore di Tuia che da ultimo uomo si fa soffiare la palla da Tounkara: due a zero e notte fonda per il Lecce. Al 68° entra anche Rodriguez per un abulico Listkowski. Ma due minuti più tardi è ancora il Cittadella a creare rischi alla retroguardia giallorossa con un tiro di Baldini respinto da Gabriel. Finisce invece a lato una conclusione di Helgason. Ultimo cambio per il Lecce: al 78° entra Barreca per Gallo.
Quando all’85° una zuccata di Lucioni si stampa sulla traversa si capisce che per il Lecce non è proprio giornata. Finalmente all’87° Coda trova lo spiraglio giusto. Il Lecce ora ci crede. Al 91° miracolo di Kastriati sul sinistro al volo di Coda. Finisce qui. Il Lecce dà addio ancora una volta alla vetta, scavalcato dal Brescia. Un’ultima annotazione sull’arbitro: “svizzero” con il giallorossi, sin troppo permissivo con i veneti per via di una evidente difformità di valutazioni.
Photogallery a cura di Andrea Stella
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