LECCE – La Voce di Lecce non vuol tacere ed interviene in merito al gran disagio urbano che interessa il centro storico di Lecce per l’imposizione di una Ztl h24: “Il nostro intervento civico vuole dare voce ai commercianti , agli artigiani e ai fruitori dello stesso che, allarmati, ci hanno contattato.”
“Le dichiarazioni rilasciate nei scorsi giorni dall’ assessore al ramo, hanno destato serie preoccupazioni sulle sorti di un centro storico che rischia il collasso del settore imprenditoriale già compromesso dalla lunga pandemia che ne ha decretato chiusure e limiti di orario sulle aperture.
Due anni, quelli trascorsi, che hanno messo al tappeto la pazienza e la speranza che tutto possa ripartire.” Si legge in una nota diffusa da La Voce di Lecce.
E continua – “La decisione unilaterale da parte del Comune, attribuita sul centro storico senza aver pensato di convolgere chi lo vive ha alterato gli animi. Ed il silenzio assordante da parte dell’assessore alle attività produttive della città di Lecce, è la nota stonata di tutto questo scenario che va controcorrente circa la responsabilità del suo mandato atto a tutelare tutte le aziende leccesi e sopratutto quelle che si trovano nelle cosiddette “aree sensibili ” come quelle presenti nel centro storico.
Abbiamo notato come non ci sia stato alcun comunicato di solidarietà da parte di sigle sindacali, di categoria, ed in primis da Confartigianato che in questo caso manca di tutela verso i tanti artigiani presenti nella zona interessata e coinvolti in questo assurdo provvedimento di chiusura h24.”
E conclude con delle richieste precise al Comune di Lecce: “La Voce di Lecce Dipartimento attività produttive dice no, con fermezza, al provvedimento della Ztl h24 nel centro storico in quanto non sussistono le minime condizioni di sopravvivenza lavorativa e commerciale. Ed invita l’amministrazione comunale a rivedere quando deciso considerando di definire prima i servizi alternativi alla viabilità nel centro storico, consapevoli che lo stesso vada tutelato.
Auspichiamo, inoltre, che la parola democrazia possa ritornare pubblicamente nella nostra città organizzando tavoli di confronto con le tante associazioni di categoria, comitati, associazioni e le consulte da poco attivate, al fine di tutelare tutte le attività produttive presenti nel centro storico di Lecce.”
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