Di seguito la lettera inviata dal presidente della Camera di Commercio di Lecce Mario Vadrucci ai parlamentari europei Andrea Caroppo, Paolo De Castro e Raffaele Fitto e al presidente della Commissione Politiche Europee Dario Stefano:
“La discussione, domani, 15 febbraio, del cosiddetto “Cancer Plan” da parte del Parlamento Europeo, e la ventilata inclusione del vino tra gli alimenti da cui difendersi nella lotta contro il cancro, preoccupa notevolmente il mondo agricolo salentino e i produttori di vino di una delle terre maggiormente vocata, sin dall’antichità, alla produzione vitivinicola.
L’inserimento del vino tra le bevande che possono provocare danni alla salute e provocare anche il cancro in quanto “non esiste una quantità sicura di consumo di alcol” e “non c’è consumo di alcol senza rischi per la salute”, come è scritto nel rapporto della Commissione che è alla base del documento che il Palamento Europeo è chiamato ad approvare domani, è assolutamente privo di fondamento.
Accettare un concetto del genere potrebbe creare la fine di un’attività, la vitivinicoltura, che da secoli, anzi da millenni, caratterizza la nostra come altre terre dei Paesi del Mediterraneo, senza che mai alcuno abbia osato parlarne in termini così distruttivi. La distinzione tra “abuso” e “consumo moderato” del vino è contenuta in trattati e poemi che affondano la loro origine nella notte dei tempi e tutti hanno capito, anche i popoli del Nord Europa, (dai cui Governi provengono molte pressioni nel Parlamento Europeo), e le cui comunità invece si approvvigionano proprio dai produttori delle nostre e di altre latitudini, che il consumo moderato di vino è ben lontano dal produrre tumori, ma è invece in grado, oltre che di ristorare, anche di aiutare alcune funzioni dell’organismo.
Per questo, interpretando i desiderata dei produttori vinicoli del Salento, chiediamo il vostro costante e attento intervento in sede di discussione del “Cancer plan”, ma anche in sede di raccomandazioni nei vari organismi europei che possono essere interessati alla vicenda, per evitare che possano essere avanzati ingiustificati allarmi sanitari, ma anche limitazioni alla pubblicità, divieti alla sponsorizzazione di manifestazioni sportive, ipotizzati aumenti di tasse e regole ancor più stringenti nella promozione dei prodotti vinicoli della nostra terra.
Ci sono in ballo non solo la scomparsa di centinaia di aziende italiane, ma anche di milioni di posti di lavoro, tra quanti lavorano in campagna e coloro che continuano la loro attività nella trasformazione di un prodotto che finora ha fatto la fortuna dell’agroindustria italiana nel mondo.
Vi ringraziamo, a nome dei produttori salentini, per l’impegno che metterete in questa importante battaglia di civiltà”.
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