di Giuseppe Petracca , direttore Api Lecce
Anche nel Salento gli effetti del consistente aumento del costo dell’energia e delle materie prime in generale rischiano di ripercuotersi pesantemente prima sulle aziende e poi sui cittadini.
Ecco perché anche nel nostro territorio è urgente e necessario un intervento delle Istituzioni, a partire dalla Regione Puglia e – se possibile – in accordo con Tap.
Nei giorni scorsi Confapi, con il suo presidente nazionale Maurizio Casasco, ha preso parte al tavolo convocato al Mise dal ministro Giancarlo Giorgetti sull’impatto dei costi dell’energia sul sistema produttivo. Nel corso dell’incontro il presidente Casasco ha giustamente espresso grande preoccupazione per i forti rincari che rischiano di tagliare le gambe all’attuale ripresa economica.
Confapi ha spinto sulla necessità dell’impiego di risorse aggiuntive da utilizzare almeno nei primi tre mesi dell’anno e da applicare a tutte le imprese (ovviamente anche piccole e medie) a prescindere dai loro consumi energetici. E qualche segnale positivo con l’annullamento degli oneri di sistema sulle bollette per il primo trimestre 2022 è arrivato. Ma questo non basta, in particolare in un territorio come quello salentino, peraltro gravato da una marginalità che penalizza ulteriormente la propria economia. Per questo chiediamo alla Regione Puglia di aggiornare quanto prima il prezzario regionale di riferimento per i lavori pubblici. Ciò anche in vista della progettazione e della realizzazione di opere nell’ambito del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza). In mancanza di un tempestivo adeguamento del prezzario, infatti, si rischia di fare previsioni di costi non in linea con l’anomala impennata prezzi che si sta riscontrando in questo periodo.
Sul fronte energetico, invece, Regione e istituzioni locali potrebbero cercare un’intesa con Tap per delle agevolazioni sul consumo del gas. Dopo aver in parte contestato e poi accettato la presenza dell’approdo del gasdotto sulla sua costa adriatica, il Salento di fatto non ha ancora ottenuto alcun ristoro, seppur a lungo promesso. E in questa fase il riconoscimento di uno sconto in bolletta potrebbe essere un primo segnale di sostegno all’economia del nostro territorio.
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