PITTSBURGH (USA) – Il 2022 comincia con qualche difficoltà per Giorgia, la mascotte del Salento. La ragazzina che vive a Pittsburgh, da sette anni a causa della Sindrome di Berdon, dopo il trapianto multiorgano che le ha salvato la vita, ha affrontato una serie di complicazioni particolarmente importanti che hanno fatto temere spesso per la sua vita. Negli ultimi mesi, la situazione sembrava essersi stabilizzata nonostante un paio di piccoli interventi per la sostituzione dei dispositivi per la nutrizione parenterale, l’unica in grado di fornirle sostentamento.
Nel consueto video-aggiornamento sulla pagina dedicata alla figlia, Elisa ha spiegato che pochi giorni dopo Capodanno entrambe avevano accusato sintomi riconducibili a un’influenza e annunciato che avrebbero eseguito il test per accertare o meno l’infezione. “Sono certa che l’eventuale contagio sia avvenuto il 30 dicembre – ha specificato nel video – quando è venuta a casa un’amica di Giorgia, anche lei paziente trapiantata per la stessa patologia di Giorgia, con tutta la famiglia. Non erano a conoscenza di essere positivi, ma due giorni dopo la bimba è stata ricoverata per problemi respiratori dovuti al Covid”.
In America non esiste alcun obbligo vaccinale, i cittadini devono indossare le mascherine solo in ospedale e pochi altri ambienti protetti e il Green Pass necessario in Italia, è inesistente.
Una fatalità il contagio, nonostante tutte le attenzioni da sempre mette in atto per evitare qualsiasi tipo d’infezione. Soltanto Jody, il fratello maggiore di Giorgia è risultato negativo e per proteggersi dal virus, vive isolato nella sua stanza. “Mia figlia miracolosamente ha sviluppato sintomi lievi – ha continuato Elisa – poca febbre, mal di gola e mal di testa, io in più ho una fastidiosa tosse. Finché la situazione lo consentirà, preferisco evitare l’ospedalizzazione. Siamo molto fortunati perché non è stato possibile vaccinare Giorgia per la sua condizione e io e mio figlio eravamo in attesa di eseguire alcuni esami del sangue per procedere. Ci tengo a dire che non siamo novax, anzi, ci siamo sempre affidati alla medicina”.
Sarà necessario mantenere costantemente monitorato l’andamento delle condizioni di Giorgia soprattutto a causa della terapia con farmaci immunosoppressori che di fatto inficiano le normali risposte dell’organismo alle infezioni. “Alcuni valori del sangue sono alterati e vanno tenuti sempre sotto controllo, in più Giorgia non riesce ancora a mangiare autonomamente e seppur fornisca i nutrienti basilari, la nutrizione artificiale non consente al suo stomaco di lavorare nel modo corretto”.
Giorgia continua a combattere con piccoli e grandi problemi causati dalla Sindrome di Berdon e ad oggi è l’unica paziente al mondo ad aver raggiunto l’età di 13 anni. Perfettamente inserita nel contesto americano, frequenta la scuola americana e spesso si diverte registrando video su TikTok nei quali parla esclusivamente inglese. Dalla pagina Facebook dedicata alla figlia, Elisa ha ringraziato tutte le persone che nel tempo sono stati accanto a lei e alla sua famiglia nel lungo e travagliato percorso di guarigione della ragazzina, non ancora terminato. “Torneremo in Italia – ha concluso – e torneremo da vincitrici. Certo, non è tutto finito, ci sono ancora molte cose da fare per assicurare il benessere di mia figlia, ma sono fiduciosa e non vedo l’ora di tornare a casa”.
Il Salento aspetta a braccia aperte Giorgia e la sua famiglia, esempio e simbolo di forza e coraggio, di cui tutti abbiamo fortemente bisogno.
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