NARDÒ – L’undici dicembre scorso, V. E., un pregiudicato 39enne neretino, si è presentato negli uffici del Commissariato di Polizia di Nardò, per sporgere querela contro M.A., T.M.G. e Z.M., asserendo che, all’interno di un locale, avrebbe subito un’aggressione fisica da parte dei suddetti tre ragazzi per aver difeso un altro ragazzo. Dal racconto, mentre dialogava con il giovane di origine bolognese, questi sarebbe stato preso in giro e offeso da parte dei tre. L’uomo ha inoltre dichiarato di aver fatto ricorso ad un’arma giocattolo, che “sbadatamente” aveva dimenticato in macchina, per intimorire i ragazzi e quindi indurli a recedere dagli atteggiamenti aggressivi. Subito dopo si è disfatto dell’arma occultandola sotto una macchina, da dove sarebbe stata successivamente recuperata da uno dei ragazzi querelati.
I primi accertamenti svolti dagli investigatori del Commissariato, hanno fatto però emergere una versione dei fatti ampiamente diversa ed opposta a quella descritta dall’uomo. A conferma delle intuizioni investigative sono anche giunte le dichiarazioni del titolare del locale e di altri testimoni, tutte a indicare nel “querelante” il vero aggressore.
Gli elementi raccolti nella prima fase dell’indagine hanno fatto emergere, infatti, che era proprio il “querelante” in uno stato di alterazione psicofisica probabilmente dovuta ad abuso di alcool o altre sostanze, ad offendere e prendere in giro il ragazzo bolognese. Questo episodio ha costretto il titolare ad allontanare l’aggressore dal locale. Decisione che ha ulteriormente agitato il 39enne, che si allontanato dal locale per farvi ritorno subito dopo impugnando prima una bottiglia di vetro rotta e poi una pistola. La pistola è risultata essere un’arma giocattolo ad aria compressa priva del prescritto tappo rosso. Detta arma, poi nascosta sotto una vettura, è stata successivamente sottratta da uno dei tre ragazzi ed infine recuperata dai poliziotti in una casa abbandonata.
La successiva perquisizione eseguita presso l’abitazione del pregiudicato ha portato al rinvenimento di altre armi da soft air. Fedeli riproduzioni di armi vere, ma funzionanti ad aria compressa: due pistole mitragliatrici di cui una HK MP5, un fucile d’assalto FN Scar dotato di ottica, con caricatore contenente pallini, altra pistola semiautomatica marca CZ, due coltelli Opinel, due taser (storditori elettrici) e altri accessori. Nella stessa circostanza sono stati rinvenuti 280 grammi di marijuana essiccata, 780 grammi di semi di canapa indiana della varietà Finola, 2,80 grammi di semi di canapa indiana di diverse varietà, e 4 piantine in vaso di marijuana in stato vegetativo.
All’esito delle attività di indagine, gli investigatori del Commissariato di Nardò hanno denunciato in stato di libertà il 39enne per i reati di detenzione di sostanza stupefacente e minaccia aggravata, perché commessa con armi ed altri oggetti offensivi e Z. M., dell’89, perché in concorso con altre persone si è impossessato di una pistola marca Beretta, “arma di libera vendita”, di proprietà di V.E. e perché, sempre in concorso con altre persone, ha cagionato lesioni allo stesso V.E. con prognosi di sette giorni.
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