CALIMERA – L’immagine può contenere è il titolo della piccola rassegna che vedrà protagonisti due dei volumi di Francesco Aprile: Dòdaro. Dal battito creatore alla rifondazione dell’anthropos (iQdB Edizioni, 2020) ed Enpi 2004-2020 (Oèdipus, 2021). Sono previsti gli interventi di Francesco Aprile, Egidio Marullo, Stefano Donno, Renato Colaci. L’appuntamento è a Casa dei Kalimeriti, via Mayro 28, a Calimera sabato 4 dicembre 2021, ore 18:00. Ingresso riservato ai soci solo con green pass sino al raggiungimento del numero consentito.
La ricerca di Francesco Saverio Dòdaro, dagli anni Cinquanta fino alla morte dell’autore, avvenuta nel 2018, si è intrecciata con le vicende di alcuni audaci innovatori, contribuendo a sua volta a rinnovare in maniera importante il ventaglio delle ricerche poetiche germinate dal secondo Novecento. Dalle prime combustioni pittoriche al passaggio alla letteratura e alla teoria del testo e dell’arte, dall’avvincente e profonda teoria sulla genesi del linguaggio al rinnovamento dell’oggetto-libro, dal modulo come unità di misura del pensiero alla narrativa postale e all’internet
poetry, dalla poesia visiva alla narrativa concreta, dalla letteratura mediatrice di pace al romanzo di cento parole nelle vetrine dei negozi, la ricerca di sempre nuove formule ha animato l’attività dòdariana. Ne viene fuori il profilo articolato di un autore impegnato nell’investimento creativo dei linguaggi, in una prassi di rinnovamento del mondo, oltre che dell’opera, uno sconfinamento dei generi che ha saputo dialogare con le linee portanti della ricerca internazionale, costruendo trame di intervento attivo sul mondo, investigando il libro e la parola poetica nell’ottica eterodossa del travalicamento dei confini fra i linguaggi più disparati. Questo studio vuole offrire un profilo
storico-critico degli ambiti di ricerca e dell’opera, attraversandone le diverse fasi evolutive.
Il libro raccoglie un percorso iniziato nel 2004 caratterizzato da politicità dei testi, mutevolezza, vuoti di senso, “tensione all’asemantico”, fughe, proliferazioni di informazioni, elementi informatici quali, a tratti, seppur in minima parte, code poems, frammenti di codici, requisiti di “prodotto” trascritti nel linguaggio Gherkin tipico dei processi di quality assurance nello sviluppo software, poesie lineari, concrete, frammenti di prose. Enpi (燕飛 – anche conosciuto come Empi) è uno dei kata di stile del Karate Shotokan, una delle forme avanzate (Sentei), e viene tradotto, letteralmente, come “rondine che vola”. La forma originaria del kata viene attribuita all’ufficiale cinese Wang Ji, inviato a Tomari (Okinawa) intorno al 1685. La stilizzazione praticata nello Shotokan è derivata dalla rielaborazione del maestro Itosu, introdotta in Giappone dal maestro Funakoshi: a lui si deve, inoltre, il nome “Enpi”. Come il volo della rondine, caratterizzato da improvvisi e ripetuti cambi di direzione, il kata ha a che fare con i pieni e i vuoti, con la gestione creativa degli spazi, con l’irruenza e la morbidezza, con la discontinuità di un discorso che si dà come mutevolezza. Tutto questo non ha a che fare con il libro.
Francesco Aprile (1985, Caprarica di Lecce) è giornalista, poeta visivo, saggista, autore di code poems (2010), asemic cinema (dal 2016), poesie visive, scritture sbagliate, glitch, asemic writing, asemic-glitch writing, abbecedari asemantici. Nel 2010 ha aderito al movimento letterario New Page-Narrativa in store, fondato nel 2009 da Francesco Saverio Dòdaro, assumendone la direzione nel 2013. Nell’aprile 2011 ha fondato il gruppo di protesta artistica Contrabbando Poetico e nel 2014, con Cristiano Caggiula, la rivista di analisi liminale Utsanga.it; nel marzo 2021 ha lanciato – con Caggiula, Astolfi, Garrapa, Perozzi – il manifesto del “Liminalismo”.
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