LECCE – Squillerà a vuoto il telefono dell’Inps. Lunedì 27 settembre, nella giornata in cui è programmato il pagamento di Reddito di cittadinanza e di altri bonus e ristori, lavoratrici e lavoratori dei call center impiegati sulla commessa Inps incroceranno le braccia. Lo sciopero nazionale è stato proclamato da Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil e coinvolge circa 3.300 lavoratori di Comdata e Network. A Lecce interessate centinaia di lavoratrici e lavoratori.
L’Istituto intende internalizzare il servizio di contact center. È stato lo stesso presidente Pasquale Tridico a presentare ai sindacati il piano, che prevede un meccanismo di reclutamento attraverso la società partecipata Inps Servizi spa (100 per cento di capitale pubblico in mano allo stesso ente). La selezione pubblica dovrebbe riguardare su scala nazionale “circa 3.000 persone”, come ha detto lo stesso Tridico, a fronte delle 3.309 attualmente impiegate sulla commessa.
Balza immediatamente agli occhi innanzitutto un esubero di almeno 300 lavoratori su scala nazionale. Ma i problemi non finiscono qui: secondo le organizzazioni sindacali “il percorso che condurrà all’internalizzazione non offre alcuna certezza alle lavoratrici ed ai lavoratori attualmente impiegati sulla commessa. Inoltre appaiono del tutto elusive le risposte sulle garanzie delle condizioni economiche: a parte un generico impegno sui profili orari, non una parola è stata proferita da Tridico su livelli e anzianità contrattuale. Per non parlare delle condizioni giuridiche dei contratti, in particolare sulle garanzie dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori”.
“È inammissibile – sottolineano in una nota le segreterie provinciali Slc-Cgil, Fistel- Cisl, Uilcom-Uil, Rsu Comdata Lecce – che proprio la committenza pubblica stia contribuendo ad affossare la clausola sociale. Non è più tollerabile barattare l’internalizzazione in quanto tale con le garanzie per le persone. La decisione di Tridico svilisce anche la funzione sociale svolta dai contact center Inps durante la pandemia: mentre infatti le sedi Inps erano chiuse, le lavoratrici ed i lavoratori di Comdata e Network hanno quotidianamente garantito un servizio di assistenza fondamentale ai cittadini che chiedevano informazioni sul pagamento dei vari ristori, bonus e ammortizzatori sociali. Basta con la demagogia! La clausola sociale ha già dato alle lavoratrici ed ai lavoratori uno strumento valido per sottrarsi alla precarietà. L’internalizzazione deve essere una ulteriore opportunità di migliorare le loro condizioni, non può voler dire far rientrare dalla finestra quello che abbiamo sbattuto fuori dalla porta”.
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