OTRANTO – Ieri è stato il giorno di Edi Rama, premier albanese, ospite con alcuni componenti del suo governo del Festival Giornalisti del Mediterraneo, in corso fino a sabato 4 in Largo di Porta Alfonsina. Nella delegazione che accompagna il presidente Rama ci sono infatti anche le onorevoli Elva Margariti, ministro della Cultura, ed Evis Kushi, ministro dell’Istruzione e dello Sport, e i primi cittadini di Durazzo e Tirana Emiriana Sako e Erion Veliaj.
La delegazione albanese ha incontrato i rettori delle università pugliesi (Politecnico e Università di Bari, Foggia e del Salento, LUM), il presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana, il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva: obiettivo, consolidare e potenziare i rapporti di amicizia e di scambio tra l’Albania e la Puglia. All’incontro sono intervenuti il presidente della Regione Michele Emiliano e l’assessore regionale alla Cultura Massimo Bray.
In un momento di profondo raccoglimento, il presidente Rama ha preso parte alla cerimonia di commemorazione delle vittime albanesi del naufragio della “Katër i Radës”, avvenuto nelle acque idruntine nel 1997. L’opera di Costas Varotsos è un relitto diventato un’opera d’arte, un monumento all’umanità migrante. “Il Festival è diventato un ponte per cementare le relazioni fra Paesi amici e avviare collaborazioni utili per le comunità e i territori”, ha commentato l’ideatore del Festival, Tommaso Forte. “Il momento istituzionale con il premier Rama ci consente anche di ribadire che la Puglia è geograficamente, ma non solo, la piattaforma ideale per consolidare il dialogo fra le culture e le storie che rendono straordinario il Mediterraneo”.
Nel primo dibattito della serata “Raccontare la verità tra giustizia e legalità”, spazio a Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica di Catanzaro, Sigfrido Ranucci di “Report”, Alessandro Bratti, direttore dell’Ispra, Paola Moscardino, La 7, Gaetano Castellaneta, avvocato penalista. Modera Paolo di Giannantonio, Rai Tg1.
L’incontro ha toccato anche il tema ambientale, come ha spiegato Alessandro Bratti: “Gli illeciti ambientali, soprattutto quelli collegati al traffico dei rifiuti, al consumo di suolo, agli incendi, continuano a provocare danni irreparabili all’ecosistema e più in generale al futuro del genere umano. È importante mantenere alta l’attenzione e introdurre il concetto di reato ambientale (disastro ambientale) alla stessa stregua dei delitti di mafia o comunque dei reati più gravi in assoluto. Molto importante il ruolo tecnico di Istituti come l’Ispra che possono dare un contributo determinante alla giustizia su questioni tecnicamente complesse legate a questo tipo di crimini”.
Infine, focus su “Daphne Caruana: un delitto di Stato”: nel quale si sono confrontati Stefano Polli, vicedirettore dell’Ansa, Gaia Tortora, vicedirettore TGLa7, Luigi Spedicato, docente dell’Università di Lecce, Cristina Giudici, Il Foglio. Modera Alessio Lasta, La 7.
Foto e video a cura di Annamaria Niccoli
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