LECCE – A Lecce tutti i lavoratori di Liquigas incrociano le braccia per 8 ore. Adesione al 100 per cento nel Salento per lo sciopero proclamato a livello nazionale dai sindacati confederali. Tutti e 7 i lavoratori dello stabilimento leccese hanno aderito alla protesta. Liquigas opera nella distribuzione di Gpl in bombole e serbatoi: a livello nazionale occupa circa 800 dipendenti.
“Lo sciopero è stato dichiarato per l’incomprensibile ed arrogante atteggiamento tenuto dalla direzione aziendale e dall’amministratore delegato di Liquigas”, spiega Franco Giancane, segretario provinciale della Filctem Cgil Lecce. “Lavoriamo da ormai due anni per trovare soluzioni sul recupero di efficienza e produttività. Abbiamo anche sottoscritto un accordo che, con enormi sacrifici da parte dei lavoratori, ha consentito un piano di riorganizzazione con taglio di posti di lavoro. Nonostante ciò, l’amministratore delegato ha voluto risolvere unilateralmente questioni che nulla avevano a che fare con i processi di riorganizzazione aziendale, ma piuttosto attenevano più a ‘disciplinare’ qualche lavoratore. Per noi è irricevibile la proposta di chiudere stabilimenti e ridurre ulteriormente l’organico”.
L’amministratore delegato, infatti, a seguito della sottoscrizione dell’accordo per l’esodo incentivato, firmato di fronte al coordinamento nazionale, ha comunicato di voler anteporre il bisogno di aumentare i profitti a qualunque possibile discussione. “Non possiamo, come rappresentanti dei lavoratori, subire in silenzio le sue decisioni. I lavoratori hanno scioperato per la dignità del lavoro, a tutela della storia del sindacato ma anche di un sistema imprenditoriale che mai sino ad oggi si era caratterizzato per tanta protervia e arroganza. È stato uno sciopero che il sindacato ha proclamato per tutelare la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori da chi pensa che l’articolo 1 della Costituzione sia carta straccia.”
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