Il Lecce vince, convince per lunghi tratti di gara e passa al prossimo turno di Coppa Italia dove l’attende lo Spezia. I giallorossi partono male nella sfida contro la parigrado Parma, ma riescono subito a pareggiare il goal in apertura di Brunetta e poi riescono con due altri gol, uno per tempo, a indirizzare il match a loro favore, chiudendo sul punteggio di 3 a 1.
Sorpresa in formazione per l’assenza di Gallo, fermato da un problema fisico, così si vede nuovamente a sinistra Vera. In attacco spazio per il giovane Helgason nell’inedita posizione di esterno offensivo destro perché il nuovo arrivato Strefezza viene dirottato in panchina. Contro un Parma pieno di talento, ma poco equilibrato in campo, il Lecce prova ad essere aggressivo dal primo minuto, ma alla prima sbavatura va sotto. Iacoponi riesce a infilarsi alle spalle di Gendrey e serve al centro Brunetta che trafigge un incolpevole Gabriel.
Neppure il tempo di assaporare il vantaggio che il Parma regala a Lecce il pareggio. Come era avvenuto a Vicenza in amichevole, il gol arriva da un disimpegno errato della difesa ducale, segno che il pressing giallorosso riesce a cogliere ogni sbavatura avversaria. Ne approfitta Olivieri il quale serve un assist per Coda che di sinistro, non il suo piede, trafigge Colombi.
Non siamo neppure al decimo minuto e sembra di vedere in campo due squadre che giocano all’arma bianca senza preoccuparsi troppo di difendersi. Il Parma ha qualche buona occasione (una in contropiede da calcio d’angolo del Lecce), ma sono soprattutto i ragazzi di Baroni a rendersi pericoloso dalle parti di Colombi. Olivieri e Majer hanno due grandi chance, ma le falliscono, il gol invece arriva da palla inattiva. Come accaduto contro l’Heerenveen una settimana fa, è Majer a fornire con un corner dalla destra a Tuia l’assist giusto. Il difensore è abile ad approfittare dei blocchi dei suoi compagni e di testa a mandare in rete.
All’intervallo si va sul punteggio di 2 a 1 con un Lecce che negli ultimi minuti della frazione sembra poter gestire meglio degli avversari l’incontro. Nella ripresa il Parma parte meglio, ma pian piano i ragazzi di Baroni prendono le contromisure. Ed è il Lecce ad avere più volte l’occasione di triplicare, ma Coda, Strefezza e Paganini (subentrati entrambi da poco) non riescono a metterla dentro. Ci riesce alla fine bomber Coda ad un quarto d’ora dalla fine per suggellare una vittoria che serve tanto per il morale e per le convinzioni di una squadra che dovrà dimostrare giornata dopo giornata di poter ambire al salto di categoria.
La certezza del Lecce è sicuramente Massimo Coda, un lusso per la categoria, buona la prova generale mentre è da rivedere il posizionamento a centrocampo del trio mandato in campo da Baroni perché Blin non appare troppo convincente nel ruolo di play e ciò costringe Hjulmand a giocare in una posizione nella quale non emergono totalmente le sue qualità. Dei nuovi è ottima la prova di Tuia, non solo per il gol, mentre Gendrey va rivisto perché per tutto il primo tempo ha sofferto troppo le incursioni degli esterni ducali. Helgason non convince come esterno d’attacco come Oliveri che, al di là dell’assist sul primo gol, sbaglia troppo nelle situazioni importanti. Strefezza in ultimo ha fatto vedere lampi di buon calcio, sebbene sia giunto da poco e, dunque, non si può ancora dare un giudizio completo sul suo inserimento negli schemi di Marco Baroni.
Ed è proprio sul tecnico giallorosso che va fatta l’ultima riflessione. Si vede che il Lecce è in fase embrionale, ma la sua mano già si vede visto che la squadra ha una mentalità offensiva con cambi di fronte repentini e aggressività che possono mettere in difficoltà qualsiasi avversario.
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