FRANCAVILLA FONTANA – Sono principalmente due gli elementi che accomunano i cugini Tony Martina, Michele Cinieri e Michele Martina. Tre pittori di origini francavillesi uniti da un legame di sangue e dalla passione fortissima per l’arte, ognuno con un proprio stile e con una storia alle spalle fatta di emigrazione che non ha scalfito l’amore verso la città dove trova radici la loro famiglia.
Dallo scorso 28 luglio e fino al 4 agosto, le opere di questi artisti si potranno ammirare nella Sala Leonardo del Castello Imperiali, uno dei luoghi più suggestivi della cittadina francavillese. Ben 35 lavori realizzati con tecniche diverse, che rappresentano scenari e soggetti altrettanto differenti. La mostra, intitolata “Frammenti di vita artistica”, è stata inaugurata lo scorso 28 luglio alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Francavilla Fontana, che ha patrocinato l’evento, Maria Angelotti, e degli stessi artisti, che hanno raccontato nei dettagli il significato della loro arte. Unico assente Tony Martina, purtroppo venuto a mancare improvvisamente qualche anno fa. L’evento è, infatti, anche un’occasione per rendergli tributo. Durante la serata è intervenuto il prof. Domenico Camarda, che ha ricordato l’impegno di Stefano Martina, padre di Tony, nel combattere accanto al noto Capitano Di Castri, seguito dal giornalista Pietro Filomeno che si è soffermato, invece, sull’impegno nell’ambito culturale di Michele Martina.
Tony Martina è nato e vissuto a Londra, dove era considerato uno dei nomi più influenti dell’arte contemporanea. Tra i vari riconoscimenti ottenuti, il Prix de Rome, ha esposto in tutto il mondo. Michele Cinieri è nato a Francavilla Fontana, ma si trasferisce per lavoro in Francia, dove attualmente risiede e ha studiato iscrivendosi presso l’Accademia di Belle Arti d’Aix-en.Provence. I suoi lavori da sempre riscuotono successo di critica e pubblico, ha vinto diversi riconoscimenti tra cui il Primo Premio “Mediteranée Porte des Maures”. Michele Martina, nato a Francavilla Fontana, si forma da autodidatta. È soprannominato “il pittore amico delle oche”, per via delle sue pitture dedicate proprio alle oche. È stato premiato a Milano con medaglia d’oro e menzione d’onore per il dipinto “Casale Piemontese”.
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