di Carlo Salvemini, sindaco di Lecce
Non esiste – come ribadito dalla conferenza nazionale di Legambiente sui paesaggi costieri, tenuta a Lecce – una norma nazionale sulla percentuale di spiaggia libera. È un deficit legislativo politico e culturale al quale mi auguro si ponga presto rimedio, ci siamo fatti promotori di una sollecitazione in tal senso indicando quelli che potrebbero essere i punti di riferimento di una legge nazionale. In questo vuoto la Regione Puglia fa eccezione con la legge 17 del 2006 con la quale Guglielmo Minervini inserì l’obbligo di una previsione di spiaggia libera non inferiore al 60 per cento. Una previsione normativa che oggi fa fatica a realizzarsi tanto che, nel 2018, a causa dell’inadempienza delle amministrazioni, si è disposto il commissariamento di 23 dei 67 comuni costieri.
In questo scenario, noi facciamo una scelta importante. Destiniamo il 68 per cento alle spiagge libere, definendo nel piano due addendi: la spiaggia libera sarà pari al 76 per cento e le spiagge libere con servizi, nel nostro contesto poco diffuse che potrebbero essere del 40 per cento, saranno al 23 per cento. Questo è un punto di forza del piano rispetto agli indirizzi dell’amministrazione. Noi prevediamo 63 lotti di spiaggia libera, 10 di spiaggia libera con servizi immediatamente concedibili, 12 congelati e 28 stabilimenti balneari. Il 75 per cento dei lotti alla spiaggia libera, il 25 per cento agli stabilimenti balneari.
Una questione che è stata posta riguarda il rapporto tra spiaggia e spiaggia libera con servizi, già però riportata negli atti precedenti. Qual è la scelta dell’amministrazione? Quella di individuare nel rapporto tra spiaggia libera e spiaggia privata 22 spiagge libere con servizi, di queste 10 le mettiamo immediatamente a bando, provvedimento con il quale l’amministrazione parla agli outsider, cioè alle nuove energie della città, intercettando questo bisogno e questo arricchimento di tipologia di servizi. Le altre 12 vengono momentaneamente congelate e restano spiagge libere in attesa di verificare quale sarà l’andamento del complicato fenomeno dell’erosione costiera. Con questa scelta l’amministrazione fa un investimento sul futuro, pianificando e prevedendo quello che potrebbe accadere se la linea di costa dovesse ulteriormente arretrare. Tenendo conto di un fenomeno che non appare possibile contenere, l’amministrazione, anche nell’interesse di interessi già presenti sul demanio, si premura mettendo da parte lotti concedibili. Sulla base di studi che non stabiliscono una corrispondenza tra erosione e presenza di uno stabilimento, si è deciso di mantenere una previsione di concessione balneare su un tratto in erosione, stabilendo la collaborazione con il concessionario per le attività di monitoraggio.
Noi ci stiamo misurando con l’obiettivo fondamentale di garantire gli equilibri fra spiaggia pubblica e privata, tutela del paesaggio costiero, parcheggi, accessibilità per disabili, percorsi ciclo pedonali. Tutto questo deve accompagnarsi alla previsione di arricchire l’offerta della spiaggia libera prevedendo di garantire al suo interno servizi di soccorso a mare, docce o fontanine e servizi igienici. Da questo punto di vista in questi giorni ho chiesto ad Autorità Idrica Pugliese e Acquedotto di verificare – con una iniziativa pilota – la possibilità di predisporre servizi di docce e fontanine, autorizzati dai due enti, riscontrando disponibilità da entrambi. Ho interloquito, poi, con l’assessore regionale al lavoro Sebastiano Leo ottenendo l’interesse a un progetto di utilizzo come manodopera dei percettori di Reddito di Cittadinanza (e non solo) previa acquisizione di brevetto per il soccorso a mare, da impegnare sulle spiagge libere con servizi.
Infine, nei bandi prevediamo di assegnare, nel rispetto della sostenibilità dei piani economico-finanziari, premialità a quei concessionari di spiagge libere con servizi che vogliano garantire la fruizione gratuita di servizi igienici o di docce. Obiettivi nuovi e sfidanti ai quali dedicarsi subito dopo l’approvazione del piano.
Esprimo viva soddisfazione e personale emozione per questo lavoro che ha comportato studio, passione e pazienza da parte di tutti, dai consiglieri all’assessore e ai tecnici, ai portatori di interesse. Una volta approvato il nostro piano sarà un importante riferimento per la tutta la regione.
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