LECCE- Un edificio tra i più imponenti di Lecce che ritorna al suo splendore, in una veste tutta nuova. La sede di una banca che chiude i battenti per poi trasformarsi in una delle strutture ricettive più esclusive del Salento. È Palazzo BN, tornato a risplendere grazie all’intervento di Renée De Picciotto, imprenditore coraggioso che ha deciso di investire in un progetto ambizioso, regalando a Lecce un luogo di ristoro e accoglienza di altissimo livello.
Il lavoro di recupero, avvenuto nell’arco di circa un anno, è stato raccontato dagli scatti della fotografa Valeria Potì, raccolti nel volume “Palazzo BN”, presentato ufficialmente agli organi di stampa nel pomeriggio di ieri. Nella splendida terrazza dello stesso palazzo, l’autrice di questa narrazione fotografica ha raccontato come è nata l’idea di documentare i lavori di riconversione, in cui tra tufi e cemento, le stanze un tempo piene di cassaforti e scrivanie, sono diventate delle splendide camere curate nei minimi dettagli, dotate di ogni confort, comprendenti anche un angolo cottura. Un mondo lussuoso che si apre agli ospiti con un hall luminosa e un ristorante di alta cucina, dove è possibile assaporare piatti gourmet, in cui domina il pesce fresco.
“Quando sono entrata per la prima volta nell’edificio dell’ex Banco di Napoli, – afferma la fotografa – ho avuto la sensazione e la consapevolezza di entrare in un luogo che raccontava pezzi di storia della città. Un luogo in cui tante vite si sono incrociate, abitandolo di sentimenti, emozioni, vissuti, dei dipendenti come dei clienti. In quelle stanze ormai vuote e nude riecheggiavano ancora i suoni dei telefoni, le voci, i discorsi a bassa voce. Così ho pensato che per rendere onore al suo passato, a tutte le esperienze del cantiere dovevo raccontare il suo divenire presentando le immagini così come si mostravano ai miei occhi, suddividendole secondo tre parole chiave: mancanze, divenire, luce. Sono state le tre parole che più di tutto hanno caratterizzato i miei mesi nel cantiere di Palazzo BN.”
Più di cento foto che testimoniano un importante “percorso di un mutamento”, come lo definisce René De Picciotto, che spiega: “Il gusto e l’amore per la storia, la passione per le cose belle del passato da curare e custodire, la passione per il progresso e lo sguardo volto al futuro opportunamente miscelati, conditi dall’unanime approvazione del progetto da parte del consiglio comunale leccese e dal sostegno della pubblica amministrazione cittadina, hanno dato vita al meccanismo di retroazione positiva che ci ha permesso di realizzare rapidamente quest’opera. La bellezza di questo edificio meritava quello che abbiamo cercato di ottenere, ovvero un posto che si aprisse alla città e che accogliesse cittadini leccesi e turisti dall’Italia e dal mondo intero.”
Futuro e progresso sono gli elementi a cui guarda anche Gianleo Moncalvo, amministratore delegato della società proprietaria del Palazzo: “L’anelito al progresso ed il pensiero ai ricordi di grandi capitali europee ci hanno permesso di immaginare l’esito dell’opera, quale oggi possiamo ammirare. Forse siamo riusciti a farlo bene, siamo riusciti ad ottenere il successo che ci eravamo prefissati ed è nostra volontà condividere parte di questo successo con la comunità leccese che potrà fruire degli spazi aperti al pubblico del palazzo. Purtroppo l’ultimazione dei lavori è coincisa con l’inizio di un periodo buio della storia dell’umanità, una pandemia che ci ha imposto di limitare il nostro quotidiano, di rivedere le nostre prerogative. Ma la perseveranza e l’unità, segnano la strada verso nuovi successi e alti traguardi”.
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