LECCE – L’articolo 32 della Costituzione sottolinea con chiarezza che la salute rappresenta un diritto fondamentale dei cittadini. Sembra scontato, ma non è affatto così. Occorre ribadirlo con forza, soprattutto alla luce di quanto avvenuto da oltre un anno a questa parte con l’emergenza Covid. E’ un concetto che è necessario riuscire a far sedimentare nella coscienza collettiva. Ma soprattutto nella testa dei rappresentanti politici e istituzionali. Perché alle belle parole e ai buoni propositi devono seguire necessariamente i fatti.
I salentini hanno diritto a migliori servizi di prevenzione, cura e riabilitazione. E rivendicano pari dignità rispetto ad altre zone della Puglia. In particolare, la realizzazione di un Polo Pediatrico e di una Scuola di Medicina permetteranno all’intero Salento di trattenere ed attrarre competenze distintive in ambito sanitario e nella ricerca scientifica, consentendo ai cittadini di trovare sul territorio risposte sempre più qualificate. Lo chiedono a gran voce 1.700.000 di cittadini che risiedono nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto per evitare di essere costretti a dover emigrare per poter raggiungere un Policlinico Universitario o un Polo Pediatrico. Una battaglia che sta portando avanti da anni l’associazione Tria Corda, supportata da altre 13 associazioni, e che pian piano sta diventando la battaglia di un intero territorio.. “Ci auguriamo – ha aggiunto il presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Lecce . Donato De Giorgi – che il progetto per la realizzazione della Facoltà di Medicina sia concreto e immediato. E possa avere il concorso del Miur e di tutte le altre istituzioni”. Insomma, Il Salento pretende rispetto.
Oltre all’Ordine dei Medici, all’iniziativa erano presenti anche l’Ordine dei Farmacisti, la Croce Rossa Italiana, Agsum, l’associazione Tria Corda e le associazioni della rete SoloxLoro: Michele, l’angelo farfalla, Cuori e Mani aperte verso chi soffre, Angeli in Paradiso, Apmar, Alessia Pallara, il Veliero Parlante e #73041.
Photogallery a cura di Annamaria Niccoli
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