Finisce il campionato per il Lecce tra i rimpianti e l’amarezza dopo l’ennesimo risultato non positivo al Via del Mare. Contro il Venezia si doveva per forza vincere ed invece i giallorossi sono stati traditi dal suo uomo simbolo, Marco Mancosu, che, a poco più di dieci minuti dal novantesimo, ha sbagliato un tiro dal dischetto. Nella vita un errore ci può stare e solo chi non si prende delle responsabilità non sbaglia, ma probabilmente la situazione che ha vissuto Mancosu negli ultimi mesi (il problema di cancro) avrebbe dovuto far desistere il calciatore dal calciare dagli undici metri, da dove aveva sbagliato in altre partite importanti nell’arco dell’ultimo anno solare.
Come annunciato alla vigilia da Corini, il Lecce è schierato con il consueto 4-3-1-2 dove spicca la novità di Nikolov a centrocampo proprio al posto di Mancosu, con Henderson spostato nel ruolo di trequartista. I giallorossi partono con il piede sull’acceleratore, ma la prima grande occasione arriva solo al 20’ con una conclusione potente di Maggio che viene deviata in corner. Da questo momento in poi il Lecce vive il suo momento migliore con occasioni in serie. Nikolov tira debolmente da buona posizione facendo capire ancora di più come non sia un uomo con vocazione offensiva, poi è Henderson ad avere l’occasione più ghiotta quando ha un’autostrada davanti in una delle poche occasioni in cui la difesa veneta si fa trovare impreparata. Lo scozzese perde, però, troppo tempo nel prepararsi il tiro e conclude centrale, consentendo al portiere Maenpaa di parare. L’estremo finlandese respinge in modo non perfetto ed è fortunato quando vede che il rimpallo su di un suo compagno di squadra, causato dalla respinta, termina la sua corsa contro la traversa.
Siamo alla mezz’ora e un minuto dopo Pettinari, il migliore nel reparto offensivo, effettua una staffilata che si perde di poco a lato. Verso la fine del tempo i giallorossi allentano un po’ la pressione e il Venezia si affaccia dalle parti di Gabriel. Il portiere brasiliano a un minuto dalla fine della frazione non si fa sorprendere su di un tiro d’angolo che prende pericolosità per il forte vento soffiato per tutto il primo tempo a favore dei lagunari. Sul prosieguo dell’azione, però, Maggio commette un dubbio fallo in area che porta il direttore di gara Irrati a fischiare il rigore per gli ospiti dopo il richiamo del Var.
Dal dischetto Aramu lascia di sasso Gabriel per il gol che rende la rimonta del Lecce al pari di una scalata impervia. Il sangue agli occhi non manca però ai giallorossi che mostrano una reazione è imminente Nei minuti di recupero del tempo si riversano nella metà campo avversaria e si fa vedere finalmente Coda, anche se la sua conclusione è deviata molto bene in corner dall’estremo lagunare.
Ad inizio di ripresa Corini manda in campo Mancosu per Nikolov e il sardo si fa vedere dopo appena due minuti con una punizione dai venticinque metri che termina di poco fuori. Il Lecce nel primo quarto d’ora si fa vedere solo in questa occasione, poi con gli ingressi di Tachtsidis e Calderoni (dimenticato per molti mesi da Corini in panchina) la squadra gira meglio e al 22’ arriva il pareggio. Da azione d’angolo Dermaku impegna severamente Maenpaa, ma sulla respinta è bravo Lucioni a rimettere al centro dove Pettinari segna a porta spalancata.
Il Lecce dopo il gol riprende animo e si catapulta in avanti, anche se non riesce a creare grandi pericoli prima del 78’ quando Irrati decreta un nuovo rigore, questa volta a favore dei giallorossi per una respinta di braccio di Maleh su conclusione ravvicinata di Maggio. Dal dischetto va Mancosu che conclude male sopra la traversa tra il disappunto generale.
Negli ultimi minuti entra anche Rodriguez, ma il Lecce non riesce a cambiare l’esito del match e della sua stagione. Al fischio finale ci sono solo rimpianti per un campionato che la squadra aveva in pugno e che si è lasciata sfuggire la promozione non solo per episodi, ma anche per prestazioni troppo altalenanti.
Photogallery a cura di Andrea Stella
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