Se si volesse cercare un libro che sappia raccontare lo splendore della Puglia, ecco, di certo “Puglia, una storia da Premio” sarebbe l’ideale. In primis, perché a volerlo è stata la famiglia Apollonio, che giunge con grandi soddisfazioni a celebrare i suoi 150 anni di incessante operosità, su cui fonda la sua azienda di vini, una delle più rinomate del Salento, e non solo. Poi, perché nel libro si incastrano perfettamente dieci personaggi noti del campo del cinema, della musica, del teatro, del giornalismo e di ogni ambito artistico, pugliesi d’origine o in qualche modo legati al tacco d’Italia, e altrettanti nomi celebri nati in Puglia, ma purtroppo scomparsi, di cui i primi raccontano la storia. Infine, perché in queste dieci narrazioni emergono indirettamente le peculiarità di una terra davvero amata da tutti. La scelta di questi narratori non è affatto casuale, sono coloro a cui è stato dedicato, nel corso di ben quindici edizioni, il Premio Apollonio, voluto dai fratelli Marcello, Massimiliano e Giorgia, eredi dell’azienda vitinivicola, con una sede, a Monteroni di Lecce, estremamente accogliente e affascinante, in cui si respira in ogni angolo la passione e l’ambizione con cui questa famiglia svolge il suo lavoro da più di un secolo.
Ed ecco apparire in queste pagine il Domenico Modugno vissuto da Giuliano Sangiorgi, o “La voce di Lecce” di Tito Schipa descritta da Ferzan Ozpetek, o ancora il ritratto di Renata Fonte regalatoci da Lunetta Savino, fino ad arrivare al ricordo di Aldo Moro, con quell’impermeabile che tanto ha colpito Antonio Caprarica, senza dimenticare l’immagine che John Turturro dà di Rodolfo Valentino. Alcuni degli autori si servono di esperienze personali che hanno permesso loro di conoscere queste celebrità per descriverle, altri utilizzano una collocazione più generica per mettere in risalto cosa rendeva uniche queste figure, che se fossero vive di certo avrebbero ricevuto il Premio Apollonio.
“Puglia, una storia da Premio” non si trova nelle librerie, poiché non nasce come prodotto editoriale, ma come un omaggio esclusivo alla vera essenza della “pugliesità”, un vero e proprio inno alle sue eccellenze. Come afferma Massimiliano Apollonio, “Questo libro vuole essere innanzitutto un tributo ai nostri genitori, Totò e Liliana, che non ci sono più, ma che tanto amavano il mondo dell’arte e dello spettacolo. Purtroppo quest’anno la sedicesima edizione del Premio, per via della pandemia, non si farà, ma abbiamo voluto comunque creare un qualcosa, come questo volume, che possa continuare il nostro impegno nel premiare chi ha saputo con il suo talento portare alto il nome della Puglia.” Nel testo non poteva mancare la presenza di Neri Marcorè, direttore artistico della manifestazione, che sottolinea come sia impossibile non farsi trascinare dalla bellezza di uno degli eventi più attesi dell’anno: “È talmente vero che una volta entrati in quella dimensione così piacevole non se ne esce facilmente, tanto che si potrebbe replicare il famoso monito dantesco sotto il logo del Premio”.
A rendere ancora più intrigante il testo i disegni di Pasquale Del Vecchio, fumettista di Tex Willer, e “la matita e l’inchiostro” di Lillo da cui prendono vita le splendide dieci illustrazioni raffiguranti i personaggi famosi di cui si parla. Ciliegine sulla torta, l’immagine di copertina firmata addirittura dal maestro Franco Battiato, e il retrocopertina scritto da Francesco De Gregori.
Non manca proprio nulla in questo libro, anzi, ciò che lo rende prezioso, oltre alla cura dei dettagli, è la capacità di unire in un’opera breve così tanti nomi illustri, che con il loro contributo hanno reso possibile la sua realizzazione. E allora non resta che sfogliare le pagine di questo volume e immergersi nelle sue storie tutte pugliesi, in attesa di ritornare a celebrarle sul palco.
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