Giocare contro la Salernitana è ormai una partita che si potrebbe definire “abituale” nella storia del Lecce. Quella di domani sera (fischio di inizio alle 19.00) sarà la sessantacinquesima volta che le due squadre si affrontano dal lontano 1927, quando entrambe militavano in seconda divisione.
Da allora il bilancio è stato pressoché in parità con i giallorossi avanti nelle vittorie 25 a 22, anche se l’ultima in casa risale ormai alla stagione 2013-14 in Lega Pro, quando Bogliacino in pieno recupero decise il match su punizione.
Da allora ne è passato di tempo con entrambe le squadre che quest’anno puntano alla promozione diretta per tornare nel Paradiso della Serie A. Mister Corini è consapevole dell’importanza che avrà quest’incontro sul futuro del suo Lecce in campionato. «Affrontiamo una squadra molto solida che non prende gol da sette turni e che da dodici non perde.» Così afferma l’allenatore nella conferenza stampa svolta in mattinata. «La Salernitana è dall’inizio del torneo che staziona nei quartieri alti. Rispetto molto Castori, un allenatore che ha fatto sempre bene anche in situazioni non facili come a Trapani lo scorso anno dove arrivò vicino alla salvezza.»
Il Lecce ha bisogno di riprendere la marcia di quattro successi consecutivi, interrotti solo dalla pausa delle Nazionali, con Corini che ha dovuto rinunciare per dieci giorni a Nikolov e Hjulmand, impegnati ieri sera rispettivamente con la Nord Macedonia e con la Danimarca U21. Per il tecnico giallorosso ci sarà quindi un problema a centrocampo viste le assenze per infortunio di Mancosu e Listkowski. «Nikolov e Hjulmand arriveranno nel primo pomeriggio ad Acaya dopo però un viaggio stancante. Sarebbe un rischio mandarli in campo dal primo minuto e devo capire bene come utilizzarli domani sera. Per fortuna abbiamo recuperato Calderoni e questo mi permette di poter avere una opzione in più a centrocampo con l’utilizzo di Paganini come mezz’ala. La partita di Nikolov come esterno di destra ci fa capire la duttilità del giocatore in più zone del centrocampo, ma è azzardato pensare di poterlo schierare come terzino. Può, invece, anche giocare dietro le punte, settore dove ci sono poche soluzioni. In quel ruolo Hjulmand? Credo che il ragazzo possa giocare meglio davanti alla difesa, ma è una soluzione che tengo aperta.»
Corini poi passa ad analizzare gli avversari di turno. «La Salernitana è molto solida, che sa bene quale partita giocare contro di noi, ma noi stiamo lavorando per batterli. All’andata facemmo un buon incontro e il fatto che la loro difesa sia molto forte dà maggior valore al gol segnato da Mancosu all’Arechi. Dovremo approcciare nel modo giusto la gara, sapendo di dover essere sia pazienti sia incisivi contro una compagine molto forte in difesa.»
In ultimo il tecnico fa una considerazione su come il suo gruppo abbia affrontato queste due settimane di allenamenti senza scendere in campo. «Siamo consapevoli di non aver fatto ancora nulla sebbene oggi si occupi la seconda posizione in classifica. La squadra è concentrata e sa che c’è ancora tanto da lavorare. Nessun volo pindarico, ma vi è solo la consapevolezza di dover dimostrare il nostro valore nelle prossime gare.»
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