LECCE – ILVA S.p.A., in amministrazione straordinaria, ha presentato ricorso incidentale al Consiglio di Stato per ottenere la riforma della sentenza del Tar Lecce dello scorso 13 febbraio. Ne dà notizia il Codacons, che giudica vergognosa la decisione dei Commissari straordinari che si oppongono alla giustizia italiana e contrastano i provvedimenti del sindaco di Taranto tesi a tutelare la popolazione.
Intanto nel corso della conferenza stampa odierna il Codacons ha svelato i dati di una ricerca condotta dall’associazione circa i danni economici subiti da Taranto a causa dell’Ilva, che attestano come la città abbia subito nel corso degli anni uno spopolamento, con il numero di residenti diminuito del -18,2% tra il 1992 e il 2020, un reddito procapite inferiore oggi di quasi il 20% rispetto la media nazionale, il prezzo delle case enormemente svalutato e un peggioramento della qualità della vita sotto ogni aspetto, dalla ricchezza ai consumi, passando per i servizi, l’ambiente e il Pil.
Nel corso della conferenza stampa hanno preso la parola alcuni genitori tarantini che hanno perso i propri figli (Syria e Giorgio) a causa dell’inquinamento dell’aria, e che hanno chiesto oggi al Governo la chiusura definitiva dell’acciaieria senza se e senza ma, unica strada per consentire alle famiglie di far uscire serenamente i figli in strada come avviene in tutte le altre città italiane. Proprio in tale direzione va la richiesta di confisca dell’acciaieria annunciata oggi dal Codacons, e che sarà illustrata in Corte d’Assise il 24 febbraio, nel corso degli interventi in aula dei legali dell’associazione.
Il consulente medico/legale del Codacons, Prof. Agostino Messineo, ha inoltre quantificato i danni subiti dalla popolazione di Taranto, e pari a 500 euro al mese a residente per un periodo complessivo di 15 anni, derivanti dalle lesioni subite sia in termini di esposizione ai veleni prodotti dagli impianti ex Ilva (arsenico, diossina, zinco, nichel, piombo e addirittura amianto) sia sotto il profilo del danno morale, per la lesione alla vita di relazione e ai diritti costituzionalmente riconosciuti ad ogni cittadino. Danni che ammontano ad un totale di 100mila euro per ogni cittadino residente a Taranto, e che il Codacons chiederà di risarcire nel corso del suo intervento in Corte d’Assise.
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