NARDO’ – Con quete accuse F.L., un 43enne neretino, è finito in manette al termine di un’operazione degli agenti del Commissariato di Polizia di Nardò.
La violenza di genere è al primo posto tra le emergenze che la Polizia di Stato affronta quotidianamente e le riforme legislative degli ultimi anni consentono un intervento efficace quando la persona offesa trova il coraggio di reagire, denunciando le violenze, fisiche e psicologiche, alle forze dell’Ordine.
L’eopsiodio risale alla serata di ieri quando poco dopo le 22 la sala operativa del Commissariato ha ricevuto una richiesta d’aiuto da parte di una donna, particolarmente scossa e spaventata, poiché era minacciata dal marito. Una volta sul posto i poliziotti hanno raggiunto il piano indicato ed hanno notato un uomo, in preda alla collera e completamente sbronzo, che cercava, con forza, di aprire la porta del proprio appartamento. Accortosi della presenza dei poliziotti, ha iniziato a minacciare, insultare ed offendere la moglie.
La donna si era barricata in casa, a difesa sua e dei figli di 7 e 2 anni ed aveva lasciato la chiave nella toppa per impedire al marito di rientrare ed usare violenza e, come in altre occasioni, urlare e intimorire anche i bambini, in modo particolare quando era ubriaco. Nella circostanza, la moglie, ha affermato che vittime di alcuni episodi erano stati anche i suoi figli. E nella serata di ieri l’uomo avrebbe preso a calci il maggiore dei due. Quanto accaduto nella serata di ieri – almeno stando q aunto riferito dalla donna – sarebbe stato l’ultimo di una lunga serie di maltrattamenti iniziati circa un paio d’anni fa, diventati sempre più frequenti con il passare del tempo. In una occasione, l’uomo, era arrivato al punto di romperle una sedia in testa procurandole lesioni. Per timore di ulteriori ritorsioni, la donna, non aveva presentato querela e non si era fatta medicare dal personale sanitario.
Nonostante la presenza dei poliziotti, il 43enne, non solo ha insistito nel suo atteggiamento violento e minaccioso, ma ha pure preteso che la moglie andasse via da casa vantandone la proprietà.
Considerato il comportamento alterato e di persistente minaccia e maltrattamenti nei confronti della moglie, anche in presenza della Polizia, F.L. è stato tratto in arresto e condotto al carcere di Lecce a disposizione della competente autorità giudiziaria.
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