Quanta acqua sotto i ponti è passata dal 7 giugno del 2014, sei anni e mezzo fa, l’ultima volta che Lecce e Frosinone si sono affrontate in una sfida ufficiale, ma le sensazioni che quel match lasciò negli animi dei giallorossi sono ancora vive. In quell’occasione il risultato finale fece piangere i tanti sostenitori giallorossi che avevano seguito la squadra, allenata all’epoca da Lerda, nella finale di ritorno di quel campionato di Lega Pro in terra laziale. Quella partita fece prendere il volo al Frosinone, che da quel momento è sempre stato tra le squadre di vertice del campionato cadetto e ha disputato due campionati di serie A, mentre per il Lecce segnò la continuazione di un incubo che ha visto la fine soltanto nel maggio del 2018.
Oggi Frosinone e Lecce sono due delle migliori compagini della Serie B e vogliono recitare un ruolo importante in questa categoria nella speranza di poter tornare quanto prima a misurarsi con gli squadroni della Serie A. Di ciò ne è consapevole Eugenio Corini che vive come ex di turno questa sfida visto che nel lontano 2012 allenò i ciociari in Lega Pro.
«Quella è stata un’esperienza molto importante per me perché fu la seconda squadra che ho diretto nella mia carriera, esperienza arrivata dopo Crotone.» Così afferma il tecnico giallorosso nella consueta intervista precedente alla gara, trasmessa dai canali ufficiali del club. «Ringrazio per questo il presidente ciociaro Stirpe e tutto l’ambiente di Frosinone dove riuscì a sfiorare i play-off per la promozione in B.»
Corini sa bene che la partita di domani potrà essere importante per capire che grado di maturazione ha raggiunto il suo Lecce dopo il pareggio in rimonta contro il Venezia, match che ha evidenziato qualche lacuna di troppo sugli esterni difensivi. «Incontriamo una squadra che sa giocare bene a calcio e che ha trovato un equilibrio con la difesa a tre. Nesta adesso gioca con un centrocampo a quattro, un trequartista e due punte, con un potenziale offensivo notevole. Noi dovremo essere bravi a impedire loro di tenere il pallino del gioco e provare a sfruttare le qualità offensive che fanno parte del nostro DNA.»
Per la sfida di domani (orario di inizio alle 14 al Via del Mare) probabilmente non sarà della partita l’ex giallorosso Tabanelli, mentre Corini avrà a disposizione tutta la rosa. Questa abbondanza potrebbe condizionarne le scelte sulla formazione titolare visto che Lecce giocherà tre gare in una settimana in un periodo che prevede da qui all’Epifania tantissimi punti in palio. «La partita di domani è molto importante per questo non farò valutazioni nell’ottica dei tanti match ravvicinati che avremo in questo periodo. Calderoni, Adjapong e Dermaku hanno avuto solo qualche contrattempo in questa settimana e quindi sono tutti disponibili per scendere in campo domani. Falco? La sua dedizione alla causa è ammirevole. Il fatto che si abbiano a disposizione ben cinque cambi, mi permette di fare delle valutazioni anche a gara in corsa e sfruttare le sue qualità nel miglior modo possibile.»
Infine Corini ha delle parole anche per Paolo Rossi, recentemente scomparso. «E’ stato il simbolo dell’Italia che ha saputo emergere nei momenti di difficoltà. Ricordo bene quando vincemmo la Coppa del Mondo in Spagna. Avevo 12 anni, ero con la mia famiglia in vacanza in Liguria e mi fece sognare con i suoi gol. Per me Paolo Rossi rimarrà sempre un punto di riferimento sia come giocatore sia come opinionista sportivo per la sua pacatezza e competenza.»
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