Come un ciclistica che nelle grandi corse a tappe si prepara a dovere proprio per le tappe più difficili, così il Lecce sembra entrato in condizione in vista di quello che sembra proprio un tour de force nel cuore del campionato. I giallorossi nei prossimi quaranta giorni giocheranno ben nove gare che potrebbero dire chiaramente quali saranno le ambizioni di promozione del club.
Eugenio Corini sa bene che in questo lasso di tempo avrà bisogno di tutto il gruppo compatto e non vuole cali di concentrazione. «Abbiamo una rosa lunga.» afferma il tecnico nell’intervista rilasciata ai canali della società prima della partenza verso Verona per affrontare il Chievo nell’anticipo di domani sera. «Avrò bisogno di quanti più elementi possibile, che potranno essere importanti per la squadra. Stiamo crescendo notevolmente nell’ultimo periodo e i risultati conseguiti sino ad ora ne sono un chiaro segnale, ma il percorso è ancora lungo e sarà pieno di insidie.»
La prima gara di queste nove sarà forse tra le più difficili visto che si affronterà il Chievo Verona, miglior difesa del campionato e con una gara ancora da recuperare, cosa che la potrebbe proiettare ancora più in alto in classifica. «Il Chievo è una squadra compatta ed è molto forte. Due anni fa era in serie A e l’anno scorso ha giocato la semifinale play-off, uscendo dal torneo dopo aver vinto la gara di andata per 2 a 0. Stanno facendo un gran lavoro e sono stati sfortunati in alcuni incontri, altrimenti sarebbero primi. Si schierano con un 4-4-2 dove tutti partecipano attivamente sia nella fase di possesso sia di non possesso, quindi non sarà sicuramente una partita facile.»
Per Corini non sarà una gara come le altre perché il Chievo Verona ha rappresentato per lui sia un momento di rinascita come calciatore sia il trampolino di lancio per la carriera di allenatore. «Devo molto al presidente Campedelli e sono molto legato all’ambiente del Chievo. Io ho avuto modo di ricominciare una carriera che sembrava proiettata verso il tramonto dopo i tanti infortuni subìti. Ho anche avuto modo di allenare per la prima volta in Serie A lì grazie anche al direttore Sartori e di conseguenza questa sfida non sarà come le altre. Anche per il mio vice Lanna, che è stato artefice di tutta la cavalcata del Chievo dalle categorie inferiori fino alla Serie A sarà una partita speciale.»
Per Corini in vista del match di domani sera (diretta su RaiSport alle 21.00) ci sono buone notizie perché potrà disporre in difesa sia di Gabriel sia di Meccariello, usciti malconci dalla sfida contro la Reggiana. La squadra, poi, sembra ormai avere assimilato bene Il nuovo modulo con il trequartista, ma, sebbene vi siano ormai delle gerarchie di formazione, per Corini importante che nessuno perda la concentrazione. «Giocheremo nelle prossime settimane quasi sempre contro squadre che sono nella parte alta della classifica, anche se non mi piace guardare dove sono posizionati i nostri avversari. Preferisco studiarne le caratteristiche e lo stato psicologico nel momento in cui le dobbiamo affrontare. Per questo preferisco guardare di volta in volta i pericoli che avrà il mio Lecce.»
In ultimo Corini ha un pensiero per Diego Armando Maradona, deceduto nella giornata di ieri. «È stato un campione che ha rappresentato un esempio per tutti coloro che si sono avvicinati a questo sport. Lo è stato anche per me e mi ritengo fortunato ad averlo affrontato in un Juventus-Napoli. A fine partita gli chiesi anche la maglia, ma l’aveva promessa a Casiraghi. E’ un vero peccato non aver potuto conservare questo cimelio, perché un giocatore come lui è stato unico.»
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