LIZZANELLO – Siamo alle solite. Come se il lockdown di marzo e aprile non avesse insegnato nulla. In tutti i sensi. Alcuni cittadini di Lizzanello sono stati multati nelle ultime ore dagli agenti della Polizia locale di Cavallino perché “sorpresi” ad andare a far la spesa al Centro commerciale di Cavallino. Ergo, al di fuori del territorio comunale. Apriti cielo! Il sindaco di Lizzanello Fulvio Pedone è andato su tutte le furie sfogando la sua rabbia in un post pubblicato su facebook: “400 euro di sanzione: vergogna! Questo hanno fatto i vigili urbani di Cavallino alla nostra gente! Alla mia richiesta di chiarimenti il sindaco di Cavallino ha risposto che sono stati costretti ad intervenire su segnalazione del maresciallo dei carabinieri. Abbiate almeno il coraggio delle vostre azioni! Invito tutti i miei concittadini, che hanno subito una sanzione perché si sono recati nel comune di Cavallino per fare la spesa, a consegnarmi i verbali”. Un messaggio condito da parole dure. “Porterò i verbali al Prefetto, al quale chiederò una convocazione congiunta ed urgente con il sindaco di Cavallino per porre rimedio all’esasperazione sociale provocata dall’inutile arroganza della polizia locale di Cavallino. Come se già non bastassero i problemi sanitari e i sacrifici che tutti stiamo affrontando”.
L’ultimo dpcm fa riferimento alla possibilità di spostarsi nel caso in cui nel proprio comune di residenza non si trovino attività merceologiche simili. Ma nelle ultime ore sulla vicenda era intervenuto il Prefetto di Lecce, Maria Rosa Trio: “Ritengo – ha detto in una nota di risposta al primo cittadino di Lizzanello – che nel caso portato all’attenzione dal sindaco lo spostamento può considerarsi ammesso purché l’esercizio commerciale che si intende raggiungere sia aperto e non sussistano nel proprio comune di residenza negozi che presentino analoghe caratteristiche”.
Tutto bene dunque? Nemmeno per idea. Le rassicurazioni (alle quali si sono aggiunte quelle della Polizia locale di Lecce e di Cavallino), a quanto pare, non sono bastate. E ora siamo punto e a capo. La zona arancione inizia male. E il buon senso – ancora una volta – va a farsi benedire.
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