LECCE – Davanti ad un palco. Ma anche ai lati, dietro, fuori e dentro. Sono i lavoratori dello spettacolo. Sono tanti. Sono a volte invisibili. Eppure sono capaci di regalare emozioni e di offrire cultura. Ieri sera a Lecce si sono ritrovati davanti al Teatro Apollo, una scelta non affatto casuale, per far sentire la loro voce. Il nuovo dpcm firmato dal presidente del Consiglio Conte rischia di mettere in ginocchio un intero comparto. Un settore nel quale si lavora con passione ed entusiasmo nonostante la precarietà e l’incertezza siano all’ordine del giorno. C’è chi ha investito centinaia di milioni di euro per acquistare attrezzature tecnologiche di alta qualità e c’è chi lavora a singhiozzo da una vita. Tante storie dietro i volti di chi ha manifestato in maniera pacifica e ordinata.
Chiedono tutele, diritti, dignità. “Ci mobilitiamo perché c’è il rischio di perdere professionalità, artisti, luoghi di sperimentazione, luoghi di aggregazione e perché siamo convinti che nessuno si salva da solo”.
In questo comparto – affermano i lavoratori dello spettacolo – il nostro comparto ha creato un indotto importante. Abbiamo contribuito a migliorare l’offerta culturale e turistica di questa terra. Siamo stati protagonisti importanti del Salento e della Puglia. Abbiamo regalato sorrisi, gioie, risate: ora vi chiediamo di sostenerci, di non lasciarci soli e sole”.
I lavoratori chiedono un reddito di emergenza stabile, un contratto collettivo nazionale davvero inclusivo e l’attivazione anticrisi a livello locale, regionale e nazionale.
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