LECCE – “Noi rispettiamo le distanze. Voi lasciateci lavorare”. Messaggio chiaro e inequivocabile quello lanciato dal popolo delle partite iva: imprenditori, professionisti, commercianti, esercenti, un esercito di uomini e donne che rivedono i fantasmi di marzo quando il Governo centrale decide di chiudere a chiave il Paese per contrastare il Covid 19. Ora la storia si ripete, anche se si parla di mini lockdown alla luce degli ultimi provvedimenti.
“Siamo davanti ad una grande emergenza – afferma Alessia Ruggeri, del direttivo nazionale del movimento delle Partite Iva – In questo momento non rivendichiamo la possibilità di dilazionare i contributi, di come gestire un accordo il Fisco”. Le priorità sono altre: “Adesso gli imprenditori, che prima rappresentavano la classe media di questo Paese, sono diventati i nuovi poveri, e non certo per loro responsabilità – aggiunge Ruggeri – Sono degli eroi e chiedono dignità. Ognuno di noi ama il suo lavoro e vuole guadagnarsi da vivere onestamente. Ecco perché il credo che sia vergognoso dire ‘state a casa’ senza offrire nessuna alternativa. E credo che sia vergognoso il comportamento assunto dalle banche che in momenti come questi ci stanno girando le spalle ”.
Sentimenti di rabbia e di sconforto si annidano tra i manifestanti che questa mattina si sono dati appuntamento a Lecce. Il dpcm del 27 ottobre scorso rischia di dar loro il colpo di grazia. Il timore di non farcela questa volta assomiglia ad una spada di Damocle sulle teste di imprenditori e commercianti.
Foto e video a cura di Annamaria Niccoli
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