LECCE- “Vi chiedo scusa!” Inizia così la lettera che Rosalba Cavalera De Marco ha voluto scrivere e indirizzare alle madri di Daniele De Santis ed Eleonora Manta, uccisi dal figlio Antonio lo scorso 21 settembre in Via Montello a Lecce.
Da una parte, due madri che hanno perso i loro figli, in maniera violenta e assurda, e ancora oggi non sanno bene perchè. Sanno solo che i cuori di Daniele ed Eleonora hanno smesso di battere per mano di un assassinio che, seppur molto giovane, non ha esitato ad ammazzarli, pianificando tutto nei minimi dettagli. Dall’altra, ancora una madre, che chiede scusa alle due donne, sperando che le sue parole toccanti possano servire in qualche modo.
“C’è sicuramente – scrive Rosalba – una ragione se il legame tra madre e figlio non si spezza mai. Forse per i nove mesi durante i quali te lo senti dentro, o per quel cordone che ancora lo lega a te quando viene alla luce, oppure per quel dolore forte e intenso, che soffri nel metterlo al mondo. Un dolore che non dimentichi e che a volte ritorna…così come è certamente ritornato in Voi, mille e mille volte più forte e più atroce, così come si è ripresentato in me, anche se in misura non paragonabile con il Vostro, quando ho appreso che era stato mio figlio a strappare anche i Vostri cuori.”
Rosalba, insieme al marito e alla figlia Mariangela, ormai vive chiusa nella sua sofferenza, tra le mura della sua abitazione a Casarano, dove tutti continuano a reputare lei e la sua famiglia come brava gente. E loro continuano a dimostrare di esserlo davvero, come ieri, quando, durante un colloquio in carcere, la sorella di De Marco aveva spronato il giovane a rivelare tutta la verità sull’omicidio, in particolare sul movente, e a cercare di riparare almeno in parte al male inferto.
“Vi chiedo scusa per ciò che ha fatto Antonio, – prosegue la donna nella sua lettera – anche se mi rendo conto che sia davvero poca cosa, rispetto alla terribile ferita che Vi è stata inflitta. E Vi chiedo ancora scusa per la mia presunzione, perché quando ho appreso del Vostro dramma, ed ancora non sapevo che era stato causato da mio figlio, ho creduto di poter comprendere il Vostro dolore di madri, ma non era così. Solo ora che anche io, sia pure in maniera differente, provo quella stessa sofferenza, posso essere davvero consapevole del Vostro dolore e condividerlo dentro di me.”
Parole che nascono dal cuore di una donna nell’intento di raggiungere quello di altre due madri, e che terminano con una piccola preghiera per la coppia scomparsa: “Risplenda ad essi la Luce perpetua”.
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