TREPUZZI – Con l’avvio del nuovo anno scolastico la possibilità che gli alunni possano essere impegnati nelle ore pomeridiane, sta facendo letteralmente tremare il mondo della danza.
Una soluzione penalizzante per le associazioni sportive e nella fattispecie per le scuole di danza, che da sempre impiegano quella fascia oraria per svolgere il loro lavoro con grande passione, avendo come obiettivo quello di crescere bambini, adolescenti, ragazzi inculcando loro i veri valori di una disciplina artistica.
L’allarme è stato lanciato da Vera Giannetto, direttrice artistica della scuola di danza Balletto del Salento di Trepuzzi: “Svolgere dei turni pomeridiani scolastici sia in presenza che in Dad, sancirebbe la morte della danza. A causa della pandemia da coronavirus, questo settore è in serie difficoltà da marzo. E quel breve periodo di attività concessoci a giugno e condito da una serie di restrizioni, non ha minimamente influito per la nostra ripresa.
Insegno danza da più di 30 anni e sono in questo mondo da quando ero ancora una bambina – prosegue la maestra Vera Giannetto –, ma uno scenario del genere sarebbe insostenibile, soprattutto se si dovesse ripresentare la necessità di nuove chiusure, anche noi dobbiamo avere la possibilità di organizzarci con lezioni in remoto.
Sebbene gli studenti universitari hanno modo di potersi organizzare con maggiore autonomia, la stragrande maggioranza degli allievi copre un target d’età che abbraccia le scuole elementari, medie e superiori. Quindi per noi sarebbe l’inizio della fine”.
Vera Giannetto si è unita al coro del Comitato Danza Lecce&Provinciascrivendo una lettera che sarà indirizzata alle Istituzioni competenti per estendere il disagio di un intero settore e farne una discussione su tavoli provinciali, regionali e nazionali al fine di trovare una soluzione concreta.
“È necessaria una collaborazione da parte della scuola e delle istituzioni poiché oltre alle attività scolastiche ci sono settori che accolgono i bambini e i ragazzi, dallo sport alla cultura allo spettacolo, fondamentali, non solo per il bene delle imprese e associazioni che vivono una situazione di difficoltà ormai da mesi ma anche per i ragazzi stessi che oltre allo studio delle materie scolastiche necessitano di coltivare le proprie passioni e aspirazioni”, conclude la direttrice artistica.
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“Scuola nel pomeriggio? La morte della danza”
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