BARI- Accertati nuovi focolai e altri 36 ulivi infetti a seguito delle analisi sul materiale vegetale campionato con il nuovo monitoraggio iniziato nel giugno scorso per cui è necessario intervenire con urgenza per estinguere i focolai attivi e salvare la Piana degli Ulivi Monumentali. E’ quanto riferisce Coldiretti Puglia, in riferimento ai risultati diffusi da #infoxylella e dal sito Emergenza Xylella che rivelano la presenza di altri 6 ulivi infetti a Cisternino, 2 a Fasano e ben 28 a Cisternino.
“Secondo lo studio e il monitoraggio dell’andamento della malattia del Cnr di Bari, la diffusione della malattia è passata dagli 8mila ettari del 2013 agli 8mila metri quadrati dell’attuale area demarcata, numeri che spaventano la Puglia ma anche il resto d’Italia, come emerso nel corso del simposio virtuale con olivicoltori e frantoiani organizzato da Unaprol, nell’ambito dei focus di Evootrends. La numerosità delle infezioni riscontrate a Fasano, Ostuni, come già avvenuto a Carovigno disegnano uno scenario oscuro già visto a Oria e Francavilla. Intervenire tempestivamente è un richiamo che abbiamo ripetuto quasi ossessivamente in questi anni per non mandare in fumo l’enorme patrimonio olivicolo, economico e paesaggistico della Puglia”, sostiene il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
La Xylella è certamente la peggior fitopatia che l’Italia potesse conoscere – denuncia Coldiretti Puglia – che ‘cammina’ ad una velocità impressionante, considerato che in 6 anni il danno del patrimonio olivetato ha superato 1,6 miliardi di euro.
“Continua a mancare una strategia condivisa e univoca tra enti regionali, nazionali e comunitari per fermare la malattia e ridare speranza di futuro ai territori che hanno perso l’intero patrimonio olivicolo e paesaggistico”, aggiunge ancora Muraglia. “Per la lotta alla malattia il Consiglio regionale ha assunto un orientamento chiaro il 31 maggio 2018, approvando un ordine del giorno all’unanimità che prevede la discussione sul tema Xylella attorno al tavolo istituzionale, di cui Coldiretti Puglia chiede da anni invano la convocazione urgente perché il dramma della Xyella in Puglia continua ad essere affrontato e gestito a pezzi, senza una strategia condivisa anche dai differenti enti preposti della Regione Puglia”, conclude il presidente Muraglia.
La stessa Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) – precisa la Coldiretti – ha lanciato l’allarme sulla diffusione della Xylella che minaccia la maggior parte del territorio Ue dove tra l’altro sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo con il contagio che avanza inarrestabile verso nord.
Dall’autunno 2013, data in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia – continua Coldiretti – si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, fino ad arrivare in provincia di Bari.
Monitoraggi, campionamenti ed espianti in caso di ulivi infetti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano – aggiunge Coldiretti Puglia – l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità – conclude Coldiretti Puglia – sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione.
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