LECCE – “Avete messo la mascherina?” L’interogativo rivolto ai giornalisti dal ministro Pietro Speranza non è buttato lì per caso. Lo si capisce da come il responsabile nazionale della Sanità risponde alla prima domanda sulla situazione legata al coronavirus. “L’Italia è messa molto meglio degli altri paesi europei perché abbiamo fatto un lockdown molto duro e c’è stata una capacità di piegare la curva del contagio grazie al al lavoro del governo nazionale dei governi regionali e anche grazie al comportamento straordinario delle persone. Dobbiamo continuare su questa strada. E continuare dunque ad avere un altissimo livello di attenzione perché la battaglia con il virus non è vinta”. Da Lecce il ministro Speranza predica attenzione e invita ancora alla precauzione. Nulla è scontato. Ecco perché dovremo abituarci alla convivenza con il coronavirus.
“Siamo sicuramente in una situazione migliore – spiega il ministro – ma c’è bisogno di massima attenzione e massima cautela. Io penso che la gente abbia imparato a conoscere questo virus ma è necessario fare ancora tutto quanto è possibile per ridurre la potenzialità del contagio sapendo che siamo in una fase di convivenza che durerà ancora per alcuni mesi, almeno fino a quando non avremo un vaccino sicuro e una cura sicura”. Insomma, cautela. Abbassare la guardia ora sarebbe deleterio, basti vedere cosa accade in altri Paesi, come la Francia dove la situazione è peggiorata sensibilmente. Non a caso Speranza chiude ancora la porta agli stadi: “Pensiamo a riaprire le scuole”, taglia corto. Già, ma la partenza sarà sicuramente ad handicap per docenti e alunni (e per le famiglie). Eppure il tempo per disegnare un percorso efficace per il rientro in aula c’era a sufficienza. Ma è stato sprecato.
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