Il dopo Liverani è già iniziato. Il Lecce non ha perso tempo e, dopo poche ore dal rifiuto del tecnico romano di firmare il prolungamento del contratto con il club di via Colonnello Costadura, è arrivata la scelta dei dirigenti. Sarà Eugenio Corini a guidare il Lecce nella stagione di Serie B. Per l’ufficialità bisognerà attendere qualche ora per limare gli ultimi dettagli, ma ormai è certo che l’ex tecnico del Brescia proverà a non far rimpiangere Liverani in termini di gioco e di risultati (soprattutto quelli che hanno permesso al Lecce di fare il doppio salto dalla C alla A).
Eugenio Corini è un allenatore silenzioso, dedito al lavoro che ha conquistato la società per quello che ha fatto vedere a Brescia quando è stato alla guida delle rondinelle, subentrando nel settembre del 2018 a Suazo. Il Brescia di Corini si schierava con lo stesso modulo proposto da Liverani, ma con concezioni di gioco differenti. Era una squadra compatta con un centrocampo robusto a difesa del play-maker, tanto che il ruolo di trequartista è stato occupato da giocatori più di corsa che di raffinatezza tecnica. Il gioco si estendeva sulle fasce con i due terzini molto alti, mentre le due punte dovevano essere brave a dialogare e a far salire la squadra quando si decideva di ricorrere ai lanci lunghi.
Corini ha elaborato questo schema, partendo dal 4-3-3 che ne aveva contraddistinto la prima parte di carriera di allenatore, anche se è un tecnico che si adatta molto alle rose a sua disposizione, tanto che in passato ha disposto le sue squadre con la difesa a tre e con gli esterni difensivi spostati a centrocampo. Il suo periodo migliore, oltre a quello recente con il Brescia, è stato quello a Verona sulla panchina del Chievo dove colse nel 2013 una insperata salvezza. Come il Brescia, anche il Chievo è per il tecnico una squadra rimasta nel cuore visto che con i clivensi era stato protagonista nella sua ultima parte di carriera di calciatore. Corini è sul palcoscenico del calcio italiano da quando aveva 17 anni, quando proprio a Brescia iniziò la sua carriera nella stagione in cui il Lecce venne promosso in A con Mazzone alla guida.
Il nuovo allenatore giallorosso arriva a Lecce firmando un triennale dopo che lo scorso anno è stato vittima della passionalità del presidente bresciano Cellino che lo esonerò in ben due occasioni, sebbene la miglior parte di stagione giocata dalle rondinelle è stata proprio con Corini in panca. Ed infatti il Lecce dovette soccombere per 3 a 0 nello scorso dicembre proprio davanti al suo nuovo tecnico che diede una lezione di concretezza e solidità.
Corvino ha scelto lui perché è un allenatore che si sa adattare bene al materiale a disposizione, senza dover per forza far leva su elementi espressamente richiesti. Come detto Corini è un lavoratore silenzioso, che a volte lo ha condizionato in ambienti dove sarebbe servito alzare i toni della discussione, ma a Lecce potrà essere un pregio perché, in una società che preferisce i fatti alle parole, un elemento di tale spessore sarà sicuramente apprezzato da dirigenti e tifosi.
Facebook
Instagram
RSS